Alla ventesima giornata di Serie A la Beneamata è scesa in campo a Monza, decisa a chiudere la pratica settimanale, e così è stato. Neanche un quarto d’ora e i nerazzurri erano già in doppio vantaggio: cavolata di Gagliardini sulla prima rete, azione spettacolare sulla seconda. La squadra di Inzaghi ha ripreso a correre, giocare in velocità, trovarsi a memoria. È stato un messaggio importante per la Juve che insegue; se i gobbi non si inventano qualcosa, sarà difficile fregare i bauscia quest’anno. Il Monza, che solo per sfortuna non aveva fermato la Juve, è stato asfaltato.
Sempre in periodo di somma sfiga la Salernitana. Come contro la Juve, con il Napoli è passata in meritato vantaggio. Per pareggiare, i campani hanno dovuto accogliere, ringraziando, un ‘rigorino’ ancora meno esistente di quello assegnato la scorsa settimana a San Siro. Bisognerà rivedere qualcosa nel regolamento: non è possibile subire un rigore se sfiori il piede dell’avversario quando non è più in possesso di palla. Se sentirete dire che gli azzurri si sono ripresi, non credetelo; il Napoli gioca con undici individualisti, non è squadra. La Salernitana, che ha perso con il solito gol subito nel recupero, già pareggiando avrebbe avuto diritto ad incavolarsi. Ha un ottimo gioco ma una sfortuna ancora maggiore: andrà sicuramente in B.
Sta ritornando in auge, quarta vittoria consecutiva in campionato, la Lazio, può essere la favorita per l’ultimo posto Champions, anche perché la Fiorentina, diretta concorrente, si è fatta bloccare in casa da una pimpante Udinese.
Allo scontro con i casciavit, la Maggica si è presentata senza Dybala, la sua reale forza in quanto unico capace di impostare il gioco e saltare l’avversario, e tale Svilar in porta in sostituzione di Rui Patricio, che deve aver rotto le sacre corbelle a Mou. Sono bastati dieci minuti in cui le squadre si sono equivalse, principalmente nella corsa, per permettere ai diavoli, con una ottima ripartenza, di bucare la porta romana con una ciabattata di Adli. I giallorossi hanno cominciato a macinare gioco, avere un maggior possesso palla, ma i rossoneri hanno chiuso ogni linea di passaggio a Lukaku, per cui Maignan è stato chiamato solo a due facili parate su tiri da fuori. Più pericoloso, anche senza mai impensierire Svilar, il Milan con rapidi contropiedi conclusi con tiri fuori porta. A livello tattico, le due squadre hanno giocato con un po’ di approssimazione. Batti e ribatti, alla fine la più forte è emersa; seconda rete milanista e pratica chiusa all’ora di gioco perché la Roma non riusciva assolutamente a cambiare passo. Quando Mou ha capito di dare, con Belotti, un appoggio a Lukaku, qualcosa in più i capitolini hanno combinato. Le è capitato un rigore casuale che le ha permesso di dimezzare lo svantaggio, ma poco di più. Anzi, con grande intesa Giroud-Hernandez è arrivata la terza rete rossonera.
La Juve giocherà martedì; non si capisce se è un post di questa giornata o un ante della prossima. Stenderà il Sassuolo rifacendosi della beffa dell’andata. Poi avrà una possibilità di superare l’Inter in classifica, in quanto i nerazzurri posticiperanno una giornata per la gita in Arabia legata alla Supercoppa nazionale: una cavolata!