Secondo uno studio globale della società tecnologica Dyson, l’inquinamento atmosferico è peggiore all’interno delle case britanniche che all’esterno: è stato così per 11 mesi nel 2022. I dati provenienti da oltre 2,5 milioni di purificatori d’aria Dyson in tutto il mondo sono stati raccolti nella ricerca per il primo studio Global Connected Air Quality. Questo si è concentrato sui livelli di due tipi di inquinanti: PM2,5 e composti organici volatili (COV). Se i PM2,5 vengono inalati ed entrano nel flusso sanguigno, possono causare malattie gravi, tra cui malattie cardiache e demenza. Questi provengono principalmente dalla combustione di legna e carbone in fuochi aperti e stufe a combustibile solido.
I COV sono gas inquinanti che possono essere emessi dai prodotti per la pulizia o dalla cucina a gas, nonché da deodoranti spray, candele profumate e persino mobili trattati con prodotti chimici ignifughi. Lo studio ha dimostrato che il mese peggiore per l’inquinamento indoor nelle case del Regno Unito è stato marzo e l’orario di punta è stato dalle 19:00 alle 22:00, probabilmente un orario in cui le stufe a combustibile sono accese.
Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute
Hugh Montgomery, professore di terapia intensiva presso l’University College di Londra, ha dichiarato al Daily Mail: “Tutti pensiamo che l’inquinamento atmosferico sia un problema esterno o stradale. Le scoperte di Dyson ci forniscono informazioni preziose sui reali livelli di inquinamento nelle case e ci aiutano a comprendere i modelli di inquinamento”. In Cina, Australia, Francia, Austria, Canada e Spagna, il PM2,5 indoor ha superato i livelli outdoor ogni mese nel 2022. Nelle case di India, Norvegia, Polonia e Finlandia i livelli di PM2,5 sono rimasti inferiori a quelli esterni per sei mesi all’anno.
A livello urbano, il livello medio annuo di PM2,5 indoor nelle case di Milano era più di 2,5 volte quello esterno: discrepanza superiore a quella di qualsiasi altra città studiata. Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sui polmoni sono ben documentati: un recente studio condotto da esperti dell’Università di Harvard ha dimostrato che potrebbe esserci anche un impatto sulla salute del cervello. L’esposizione a livelli più elevati di PM2,5 ha portato infatti i volontari a ottenere scarsi risultati nei test cognitivi. Altre ricerche hanno dimostrato che i bambini esposti a una scarsa qualità dell’aria interna nelle scuole ottengono risultati peggiori nei test di matematica e di comprensione della lettura.