Luca Richeldi, Direttore del Centro per le Malattie Rare dell’azienda ospedaliero-universitaria del Policlinico di Modena e Direttore di Pneumologia, è stato intervistato stamane in collegamento dal programma di Rai Uno, Uno Mattina. Si parlava della presenza della muffa in casa, e a riguardo il dottore ha spiegato quali possano essere rischi per gli inquilini: “Certamente respirare spore funginee è un pericolo per le vie aree, si rischia di creare una vera e propria infezione funginea portando quindi a tutti quei virus che causano la bronchite e la febbre. Dall’altra parte da tenere molto ben presente che ci sono persone che sono allergiche sviluppando una vera e propria allergia, quelle tossette cronache che non spariscono, persistono e molto spesso può essere dovuto all’inalazione dei funghi alle cui proteine la persona è allergica”.
Luca Richeldi ha proseguito: “Le persone più avanti negli anni che hanno un sistema immunitario più a rischio sono più a rischio di infezione e stessa cosa per chi ha malattie polmonari persistenti, i funghi possono colonizzare i polmoni già ammalati e dare problemi. L’importante è rimuovere i funghi e fare anche un’analisi microbiologica di quello che esce con la tosse, queste spore possono essere analizzate in laboratorio”.
MUFFA IN CASA E SUL CIBO: IL COMMENTO DEL PROFESSOR PAPARELLA
In collegamento anche il professor Paparella microbiologo dell’università di Teramo: “La muffa si può levare e continuare a mangiare il cibo solo quando il cibo è molto stagionato, nel caso del pane o peggio ancora nella confettura o nello yogurt dobbiamo scartare tutto il prodotto, non possiamo neanche cuocerlo perchè le microtossine sono resistenti al calore”.
Paparella ha aggiunto: “Le microtossine possono prodursi in tutta la confezione, alcune sono insidiose e possono essere cancerogene e si trovano anche nella pasta, nel vino e nel caffè. Bisogna conservare il cibo in maniera adeguata ricordando che le muffe sono favorite dal caldo e dall’ossigeno”. Ha concluso dicendo: “Se il prodotto vicino a quello con la muffa non è ancora interessato dalla muffa si può mangiare”.