A Napoli una baby gang è stata sventata grazie ai genitori dei suoi membri, che li hanno spinti a confessare le rapine ai danni di alcuni coetanei e gli altri atti illegali che avevano compiuto nei mesi scorsi. Le indagini, come riportato da Il Mattino, erano state avviate da tempo dopo la denuncia di una delle vittime, ma la svolta è arrivata soltanto domenica, quando a tre di loro sono stati notificati gli ordini di permanenza in casa.
Le famiglie, dopo avere appreso che i ragazzini minacciavano con coltelli i loro coetanei per sottrargli soldi, cellulari e altri beni, non hanno esitato. Si sono recati in questura e li hanno costretti a prendersi le loro responsabilità di fronte alle autorità competenti, ammettendo ogni loro colpa. Nessuna scusa né giustificazione. Il comportamento ha sorpreso persino gli inquirenti, che spesso in passato si sono ritrovati di fronte a genitori che cancellavano le prove dei misfatti dei figli, divenendo loro complici.
Baby gang spinta a confessare rapine da genitori: il provvedimento a Napoli
L’azione dei genitori che hanno spinto i membri della baby gang di Napoli a confessare le rapine e gli altri reati è stata premiata dalla gip Angela Draetta, che nel valutare il provvedimento da attuare ne ha tenuto conto. Le confessioni non sono state infatti puramente volte a evitare il peggior procedimento, bensì ricche di dettagli inediti, che non rientravano fino a quel momento nelle indagini.
È stato dunque disposto l’obbligo di dimora a casa e non l’arresto. “Una misura idonea ad assicurare le esigenze cautelari, atteso che le rispettive famiglie hanno rivelato la capacità di recuperare autorevolezza e guida educativa inducendo i ragazzi a costituirsi, sicché è ipotizzabile che sapranno adeguatamente contenerli. Al contempo, la limitata possibilità di movimenti imposta dalla cautela varrà a scongiurare nuovi incontrollati progetti criminosi”, ha spiegato. I tre minori potranno uscire di casa solo per frequentare le lezioni scolastiche.