Nella giornata di oggi in Germania, all’interno del Parlamento federale, il Bundestag, si è votato per la procedura di messa al bando del partito nazionalconservatore Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland, Afd). Secondo quanto riferisce l’Agenzia Nova citando il quotidiano tedesco Die Tageszeitung, la mozione avrebbe ottenuto 49 voti favorevoli da parte dei deputati, rispetto ai 37 che sarebbero serviti per presentare la formale richiesta alla Corte costituzionale federale (Bverfg).
Da quanto emerge, tra i deputati della Germania che si sono detti favorevoli a bandire l’Afd spiccano diversi esponenti della maggioranza cosiddetta ‘semaforo’, di cui fanno parte il Partito socialdemocratico tedesco (Spd), i Verdi e il Partito liberaldemocratico (Fdp), ma anche esponenti dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), dell’Unione cristiano-sociale (Csu) e della Sinistra, che attualmente si trovano all’opposizione. D’altro canto, l’Afd in Germania già dal 2021 è segnalata come ‘sospetta organizzazione estremista di destra‘ da parte dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, che fa parte dell’intelligence tedesca. Inoltre, la deputata Martina Renner, favorevole al bando, ha sottolineato che il partito è “il centro organizzativo dell’estrema destra, lavora per la partecipazione al governo o a un colpo di Stato e sul piano ideologico soddisfa tutti i requisiti” per essere messa al bando.
Perché la Germania vuole bandire l’Afd
L’opposizione dura all’Afd in Germania, culminata con la richiesta di messa al bando del partito, si è intensificata in particolare dopo che nelle settimane scorse un’inchiesta giornalistica ha scoperto un meeting segreto degli estremisti di destra che si è tenuto lo scorso novembre. Durante l’incontro, svolto all’interno di un albergo, si è a lungo, secondo l’inchiesta, discusso di un piano per deportare milioni di immigranti dal territorio tedesco.
In tutta la Germania si sono diffuse a macchi d’olio parecchie manifestazioni da parte della popolazione, che hanno portato alcuni tra i vertici dell’Afd a rassegnare le dimissioni, oltre all’apertura della petizione per la messa al bando del partito. Petizione che in brevissimo tempo ha raggiunto oltre mezzo milione di firme, portando ad un discussione (quella odierna in parlamento) che ha avuto solamente due precedenti nella storia federale tedesca, contro i comunisti nel 1956 e contro l’Npd (sempre di estrema destra) nel 2003, entrambi falliti. Rimane, inoltre, il fatto che l’Afd allo stato attuale in Germania abbia il 24% dei consensi, seconda solo a Cdu-Csu, al 29% (mentre Spd, Verdi e Fdp si fermano, rispettivamente, al 15%, 12% e 9%).