Il Giappone arriva sulla Luna e diventa il quinto Paese al mondo a far atterrare un lander sulla superficie lunare. Per ora si sa che l’atterraggio della navicella Slim, avvenuto dopo una discesa di 20 minuti, è stato morbido e che il modulo che ha toccato la superficie è arrivato intatto, anche se non ha ancora fatto sentire la sua voce alla Terra. Proprio ieri la navicella americana Peregrine era tornata dopo aver fallito l’obiettivo dieci giorni fa, a causa di una fuga di carburante. Anziché affidarsi ad aziende private, come nel caso americano, la navicella giapponese è stata costruita dall’Agenzia spaziale di Tokyo, la Jaxa, anche se uno dei robot in realtà è stato creato da una ditta di giocattoli.
Il viaggio nello spazio è durato oltre quattro mesi: Slim era stato lanciato il 6 settembre 2023, con due anni di ritardo dalla pianificazione iniziale. Il 25 dicembre è entrato nell’orbita lunare. Ora che l’allunaggio morbido è avvenuto come previsto alle 16:20, c’è un solo dubbio da sciogliere per il Giappone: Slim ha davvero centrato il fondo del cratere verso cui era diretta? La navicella, infatti, è in teoria capace di atterrare entro cento metri dal punto prefissato, con un errore tollerato di diversi chilometri. Ora servono ulteriori test per verificare com’è andata.
GIAPPONE, ATTERRATO LANDER SLIM SULLA LUNA: LA MISSIONE
La navicella Slim (acronimo per Smart Lander for Investigating Moon) è considerata il “cecchino della Luna“, perché il lander è stato progettato per un atterraggio di precisione senza precedenti. La precisione dell’atterraggio è stata permessa da un sistema di analisi in tempo reale del terreno, che tramite una telecamera di bordo riprende i crateri e calcola la posizione del lander e la giusta traiettoria verso l’obiettivo, con una tecnologia che si rifà a quella del riconoscimento facciale. Il successo della missione ripaga il Giappone degli sforzi fatti, dopo due missioni fallite. La prima nel 2022, quando la sonda Omenotashi fu lanciata come parte del programma Artemis 1 della Nasa, e poi quella dello scorso anno della startup privata iSpace, che si è schiantata sul nostro satellite. L’obiettivo della nuova missione è un cratere dove si ritiene che il mantello della Luna, lo strato al di sotto della crosta, sia accessibile anche in superficie. In questo modo si potrebbero studiare rocce per capire meglio le origini della Terra e del suo satellite. Il principale scopo della missione è proprio quello di raccogliere e analizzare rocce.
L’Agenzia spaziale giapponese era già riuscita in imprese simili, come con gli asteroidi Itokawa, visitato nel 2005 dalla sonda Hayabusa, e Ryugu, raggiunto da Hayabusa 2 nel 2018. La sfida con la Luna, però, è più complicata per la maggiore forza di gravità. Una volta sulla superficie, Slim deve rilasciare due rover sperimentali: uno dotato di strumenti scientifici come un termometro e un misuratore di radiazioni, l’altro è una sfera poco più grande di una pallina da tennis con una videocamera.