La Michaela Community School, una delle scuole più prestigiose del Regno Unito, è finita al centro della cronaca con l’accusa di islamofobia. Cos’è successo nell’istituto di Wembley? La direzione ha istituito il divieto di pregare all’interno: tutto ciò ha scatenato la rabbia della comunità islamica. Una studentessa si è rivolta all’Alta Corte britannica sostenendo che tale posizione è “il tipo di discriminazione che fa sentire le minoranze religiose estranee alla società”. L’Alta Corte ha dato ragione all’alunna ma la direttrice, come spiega Libero, non ha intenzione di cedere.
Katherine Birbalsinsh, fondatrice e direttrice dell’istituto, ha dichiarato: “Siamo sempre stati chiari con i genitori e gli alunni quando si rivolgono a Michaela: per via della nostra etica rigorosa che non permette ai bambini di girare per la scuola senza supervisione, non possiamo avere una sala preghiera”. Si tratta infatti di “una scuola laica felice e rispettosa, dove ogni razza, fede e gruppo comprende il sacrificio di sé per il miglioramento del collettivo”. Dopo le polemiche nate in seguito alla decisione assunta, la scuola ha ricevuto minacce di attentati, che l’hanno costretta a chiudere per un po’ di giorni.
L’Islam minaccia le scuole UK: le lezioni potrebbero proseguire online
Non solo la Michaela Community School: anche un altro istituto di Londra è stato oggetto di minacce in seguito alla decisione del preside di vietare agli studenti di indossare distintivi pro-palestinesi. La Barclay Primary School è finita nel caos dopo la pubblicazione di un video Tiktok nel quale si afferma che un alunno di otto anni è stato vittima di bullismo da parte degli insegnanti della scuola. Il motivo? Probabilmente l’aver indossato un badge pro-Palestina sul cappotto. La direzione della scuola ha parlato di “falsificazioni maligne” a proposito del filmato: dopo le polemiche è stata costretta a chiudere in anticipo per le vacanze di Natale.
Anche al rientro dalle festività, però, le polemiche non si sono placate, spiega Libero. Il Lion Academy Trust, che gestisce varie scuole elementari, ha inviato una lettera ai genitori per informarli di alcune misure adottate, tra cui l’assunzione di una sicurezza privata, la chiusura della reception principale e l’installazione di telecamere a circuito chiuso. A causa di minacce e allarmi bomba da parte dell’Islam, la direzione ha comunicato ai genitori che le lezioni potrebbero proseguire online e non più in presenza.