L’Organization for Economic Co-operation and Development (OCSE), nell’Economic Survey sull’Italia, ha sottolineato che l’economia del Paese “ha superato bene le recenti crisi” ma che “la crescita sta ora rallentando a causa dell’inasprimento delle condizioni finanziarie”. È in virtù di ciò che, come ricostruito da Il Giornale, ha fornito alcune raccomandazioni, il cui focus in particolare sono le tasse.
Gli esperti suggeriscono infatti che “lo spostamento delle imposte dal lavoro alla successione e alla proprietà renderebbe il mix fiscale più favorevole alla crescita”. Il piano ha fatto storcere il naso a molto, anche in virtù del fatto che recentemente la CGIA ha rivelato che le patrimoniali fanno guadagnare allo Stato quasi 50 miliardi di euro all’anno, con l’incidenza che è raddoppiata rispetto al 1990. Non è tuttavia l’unico argomento. A Roma si chiede anche di aggiornare i calcoli della base imponibile tenendo conto degli impatti distributivi, oltre che di continuare a contrastare l’evasione fiscale “promuovendo l’uso dei pagamenti digitali e abbassando il tetto sui pagamenti in contanti”.
OCSE: “Più tasse su immobili ed eredità”, il piano
Le raccomandazioni dell’OCSE per la crescita dell’economia in Italia, riguardano un tema altrettanto cruciale, quello delle pensioni e, in particolare, la necessità di sottoporre a più tasse quelle d’oro. “Il problema si potrebbe contenere con l’eliminazione graduale dei regimi di pensionamento anticipato. La parziale de-indicizzazione delle pensioni elevate dovrebbe essere mantenuta nel breve termine, ma sostituita nel medio termine da una tassa sulle pensioni elevate che non sono correlate a contributi pensionistici pregressi”, si legge nel documento. Il tutto finché “il reddito relativo dei pensionati non sarà allineato alla media” dell’organizzazione.
Infine, non mancano le linee guida sul Pnrr: “L’ambizioso pacchetto di riforme strutturali e di investimenti pubblici previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’opportunità importante per rinvigorire la crescita e rendere più gestibili le pressioni fiscali”. Da qui la necessità di “consolidare ed espandere le principali riforme recenti nei settori della giustizia civile, della pubblica amministrazione e della concorrenza; dotare la forza lavoro delle competenze necessarie per con le competenze necessarie per avere successo nella transizione digitale e verde; e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto delle donne”.