Hezbollah non guarda soltanto alla guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas, ma anche agli affari in Sud America. La polizia federale brasiliana, come riportato da La Verità, lo scorso 8 novembre ha infatti arrestato delle persone che stavano organizzando un attacco a obiettivi ebraici nel Paese. Uno degli uomini coinvolti era appena sbarcato dal Libano, dove probabilmente era stato reclutato proprio per la missione terroristica.
È da precisare però che dietro alla presenza dell’organizzazione nei Paesi sudamericani c’è soprattutto la droga. Un business dal valore di 70 miliardi di dollari all’anno. L’area, al contempo, è anche un importante centro di traffico di armi, di esseri umani e di contrabbando di merci. Gli Hezbollah infatti lavorano con il principale gruppo criminale del Brasile, il Primo Comando da Capital (Pcc), scambiandosi anche i loro uomini più esperti. Il chimico Garip Uç è uno di questi, arrivato come rifugiato in Brasile nel 2020.
Hezbollah pianifica attacchi contro ebrei in Sud America: gli affari illeciti
Le ragioni per cui Hezbollah ha trovato un terreno fertile in Sud America sono diverse. “La porosità delle frontiere, il potere del Pcc, che ormai si estende in Paraguay e garantisce la logistica della cocaina dal Paese vicino al Brasile, la corruzione delle autorità pubbliche. La città di San Paolo, centro finanziario del Paese, rimane l’epicentro dove i membri di Hezbollah si incontrano ed elaborano strategie”, spiega l’analista Maria Zuppello.
La lista dei libanesi, iraniani, siriani, turchi e iracheni che si occupano di narcotraffico in queste zone con la complicità dell’organizzazione terroristica è lunghissima. Ai vertici c’è Assad Ahmad Barakat, che dopo essere stato più volte arrestato e liberato adesso vive in Brasile, dove continua a gestire i traffici. “Il suo clan, che ha rapporti con la ‘Ndrangheta e con il Pcc, ha un ruolo centrale in numerose attività illegali”, svela l’esperta.