L’energia nucleare può aiutare a dire addio alle fonti fossili. Secondo un nuovo studio firmato EY, colosso di consulenza per il nucleare, questa “ricopre un ruolo determinante nel percorso verso la transizione dai combustibili fossili a fonti in grado di garantire la sicurezza energetica e contrastare il cambiamento climatico”. Nel dettaglio, l’energia nucleare (con una presenza in 32 Paesi e una capacità totale di 413 Gigawatt) contribuisce in modo significativo all’obiettivo di ridurre le emissioni globali, sottraendo 1.5 Gigatonnellate ogni anno.
Paola Testa, responsabile di EY per l’energia e le risorse naturali, al Messaggero ha aggiunto: “La strada per la decarbonizzazione richiede un approccio completo e diversificato alla produzione di energia e in Italia risulta determinante la collaborazione tra istituzioni, mondo accademico e industriale per consolidare il percorso verso la transizione energetica”. Infatti il Paese “dispone già di forti competenze sul nucleare, soprattutto sulla filiera, ma sarà fondamentale consolidare gli investimenti e superare le sfide legate all’adozione di questa tecnologia”.
Energia nucleare, 20% degli italiani è favorevole
I prezzi dell’uranio hanno raggiunto livelli record, sopra i cento dollari sui mercati internazionali, in crescita esponenziale dalla fine dell’estate. Proprio per la necessità di un sistema energetico sostenibile sta tornando al centro del dibattito l’energia nucleare. Secondo le stime dello studio di EY, l’impatto benefico del progetto di cooperazione europea “Iter” potrebbe raggiungere 15.9 miliardi di euro nell’economia Ue. A questi andrebbero sommati 70mila nuovi posti di lavoro da creare entro il 2030 all’interno dell’Unione Europea.
“Nel contesto italiano specifico si prevede una generazione di valore aggiunto di 45 miliardi, accompagnata da un risparmio di 400 miliardi rispetto a uno scenario basato solamente su fonti rinnovabili e centrali convenzionali” secondo lo studio. Dai sondaggi condotti nel nostro Paese emerge che il 54% degli individui vede positivamente il ritorno dell’energia nucleare, a patto che serva ad abbassare i costi dell’energia. Un 20% invece è favorevole al nucleare in ogni caso. Il 26% degli intervistati, invece, è contrario, come sottolinea Il Messaggero.