Andare a 30 km/h potrebbe non ridurre la probabilità di incidenti. Lo dice Mattia Strangi, 39enne esperto che ricostruisce la cinematica dei sinistri (si è occupato di recente delle tragedia di Mestre e del Mottarone), per l’Alma Mater e per altre Procure. “In via astratta – ha spiegato oggi a Il Resto del Carlino – andando più piano, si abbassa la potenziale lesività del sinistro. Ma non è così che si assicura compiutamente la sicurezza stradale”. E ancora: “La Città 30, però, a mio modo di vedere, crea disagi che non sono proporzionali ai benefici. Perché il rallentamento generalizzato determina maggiore stress per il conducente. Oltre che maggiore inquinamento. E non parlo solo di smog”.
“La segnaletica aggiuntiva orizzontale e verticale – argomenta – determina anche un ‘inquinamento informativo’ che colpisce l’autista. L’incidente non è determinato solo dalla velocità, ma anche e soprattutto dalla distrazione. Con i 30 all’ora, quello che guadagno come diminuzione di lesività lo perdo con maggiore stress e un inquinamento di informazioni che creano distrazione”. Mattia Strangi sottolinea come “in astratto cala la lesività. Ma il resto lo riguadagni con la distrazione”.
LIMITE A 30 KM/H, L’ESPERTO: “PER RENDERE PIU’ SICURE LE CITTA’…”
Secondo l’esperto l’unica soluzione per avere una maggiore sicurezza sulle strade è quello di diminuire il traffico e allargare le stesse, ottimizzando anche gli spazi dei parcheggi. “Si darebbe così un maggiore spazio alle auto e ai loto conducenti per poter attuare manovre evasive ed evitare i sinistri”.
A conferma di quanto detto, oggi il quotidiano La Verità porta alla luce il caso di Olbia, città dove da anni vige il limite di 30 km/h in centro e che non ha visto un calo degli incidenti da quando è stato introdotta la limitazione. La Verità parla di vero e proprio esperimento fallito: nel 2020 gli incidenti sono stati 200 e i feriti 278; nel 2021, con l’introduzione del limite, gli incidenti sono aumentati a 216 con 279 feriti; infine nel 2022, ultima annata per cui sono disponibili i dati, gli incidenti sono stati 262 e i feriti sono stati 365. Inoltre i morti a Olbia sono rimasti sempre costanti, tre decessi nei tre anni presi in esame.