Alessia Pifferi è tornata ‘protagonista’ della puntata di ieri sera di Quarto Grado, con un’intervista esclusiva alla legale della donna, Alessia Pontenani. Il punto di partenza del servizio è la perizia psicologica fatta sulla donna, che attualmente si trova in carcere per aver lasciato morire di sete e fame sua figlia di 18 mesi, nella quale è descritta come una bambina di 8 anni, con un deficit cognitivo “gravissimo” e un quoziente intellettivo “totale di 40”.
Perizie, tuttavia, che secondo il Pubblico ministero, il dottor De Tommasi, sono false, “simulazioni, rappresentazioni artificiose della realtà“, e giustificherebbero un’indagine per falso ideologico a carico della legale di Alessia Pifferi e delle psicologhe del carcere che hanno svolto i rilievi. Test che, secondo la legale, confermerebbero anche le due altre diagnosi fatte sia dal consulente eletto dal Pubblico ministero che quelle del medico di parte. Secondo il Pm De Tommasi, invece, le due psicologhe carcerarie avrebbero ecceduto nel loro lavoro, spingendosi oltre alle classiche valutazioni di rito, somministrando test psichiatrici, al fine di manipolare la posizione dell’accusa a fronte dei deficit della Pifferi.
La difesa della legale di Alessia Pifferi: “Il Pm esagera”
“Sono accuse che lasciano il tempo che trovano“, spiega immediatamente a Quarto Grado la legale di Alessia Pifferi, sottolineando che “fortunatamente è tutto scritto e io non ho nessun problema. Io ho trovato tutta la documentazione e ho recuperato la cartella clinica della signora Pifferi il 9 maggio, ho mandato le conclusioni della cartella dal dottor De Tommasi il 10 maggio e l’ho incontrato quel giorno per discutere di questa cosa”.
In quell’occasione, ricorda Pontenani, “dissi che secondo i documenti la signora Alessia Pifferi non stava bene e andava fatta una perizia psichiatrica, documenti fatti dalle psicologhe del carcere che non conoscevo. L’unico contatto che ho avuto con loro è stato un caffè dentro al San Vittore e una telefonata di due sabati fa, che è la ragione per cui sono indagata, in cui lei mi dice ‘bravissima, bravissima’ e io rispondo ‘ce l’abbiamo fatta’”. Secondo la legale di Alessia Pifferi, inoltre, “le psicologhe hanno solo fatto il loro lavoro. Cosa avrebbero potuto suggerire? Di sbagliare i test? Di fare la stupidotta a processo? Continuiamo ad ignorare”, sottolinea ancora Pontenani, “che lei è in carcere da più di un anno e non consideriamo l’influenza che questo può avere su di una persona”. In conclusione, ci tiene a precisare che “secondo me De Tommasi ha esagerato“, anche perché “dal punto di vista deontologico, ho consultato l’ordine, dovrà decidere il giudice se escludermi o no dalla difesa ma io non ho intenzione di tirarmi indietro”.