L’IA sta accelerando la ricerca farmaceutica. Gli strumenti oggi a disposizione, come ricostruisce Le Parisien, consentono di testare un numero molto elevato di molecole potenzialmente interessanti per la cura delle malattie in tempi record. “Nessuno inizialmente pensava che l’intelligenza artificiale generativa potesse aiutare a risolvere casi complessi. E invece”, ha affermato Alex Zhavoronkov, CEO di Insilico Medicine, una start-up in via di sviluppo un trattamento per la fibrosi polmonare.
In precedenza la ricerca farmaceutica si limitava a utilizzare librerie di molecole conosciute e a testarle per anni e anni, con un elevato tasso di fallimento, finché quella giusta non permetteva di ottenere lo status di farmaco candidato. L’IA, invece, genera in pochissimo tempo delle combinazioni chimiche e delle nuove formule che potrebbero essere efficaci, eliminando quelle sbagliate. “L’intelligenza artificiale simula le interazioni tra la molecola e il recettore corrispondente alla malattia senza essere una soluzione miracolosa, ma consentendo un elevato risparmio di tempo ed efficienza economica”, ha spiegato Yann Gaston-Mathe, CEO di Iktos.
IA accelera la ricerca farmaceutica: i rischi derivanti
È importante sottolineare però che l’IA non inficerà in alcun modo nel processo di sperimentazione dei farmaci, che spetta comunque agli esseri umani. Il rischio di incorrere in errori è ancora troppo alto infatti per affidare anche questo compito ai robot. “L’intelligenza artificiale fa risparmiare tempo, ma non aiuta più tanto durante gli studi clinici che sono molto supervisionati. È come un’auto sovralimentata che improvvisamente deve rispettare i limiti di velocità”, ha spiegato ancora Alex Zhavoronkov, di Insilico Medicine.
Gli esperti in tal senso hanno evidenziato la necessità di imporre delle “garanzie” sul sistema di utilizzo degli strumenti di IA nella ricerca farmaceutica, ma è un settore ancora poco sviluppato e sicuramente se ne parlerà maggiormente in un futuro imminente. Anche perché già colossi come il cinese Byte-Dance, che sta dietro Tik Tok, ci hanno messo gli occhi.