L’ex capo dell’intelligence di Jair Bolsonaro è indagato per spionaggio. Bufera in Brasile, dove la Polizia federale ha aperto un’indagine contro Alexandre Ramagem, ora deputato federale, sospettando che abbia organizzato una vasta operazione di spionaggio illegale sui rivali dell’allora presidente, tra cui un governatore ora ministro, giudici, politici e parlamentari, ma anche giornalisti. In totale, sarebbero state spiate circa 30mila persone, stando a quanto rivelato dal capo della Polizia federale. Gli agenti hanno perquisito giovedì diversi indirizzi legati a Ramagem, che nel periodo 2019-2022 ha diretto l’Agenzia di intelligence brasiliana (ABIN) per conto dell’estrema destra. L’accusa è di far parte di una «organizzazione criminale che cercava di sorvegliare illegalmente persone e autorità pubbliche a beneficio della famiglia Bolsonaro».
Infatti, è un uomo molto vicino all’ex presidente, che è alle prese con molti grattacapi da quando non è più alla guida del Brasile. Indagini e procedimenti giudiziari che hanno portato Bolsonaro, ad esempio, a non potersi candidare alle prossime due elezioni presidenziali. Stando a quanto ricostruito da El Pais, tra le operazioni di spionaggio senza mandato scoperte, spicca la sorveglianza dell’allora governatore del Ceará, Camilo Santana, del Partito dei Lavoratori, ora ministro dell’Istruzione nel governo di Luiz Inácio Lula da Silva. Sarebbe stato spiato anche il presidente della Camera dei Deputati, Rodrigo Maia, deputato di Bolsonaro e procuratore.
RAMAGEM “NON CI SONO PROVE”, BOLSONARO DENUNCIA “PERSECUZIONE”
Secondo gli inquirenti, uno degli strumenti usati era il software First Mile, prodotto dall’azienda israeliana Cognyte, che veniva utilizzato per infettare i telefoni cellulari delle vittime, riporta O Globo. L’acquisto del software di spionaggio e il suo utilizzo sono stati al centro del dibattito politico in Brasile per anni, ma questa è la prima volta che l’indagine ha raggiunto ufficialmente un ex direttore generale dell’agenzia ABIN, peraltro vicino a Bolsonaro, infatti Ramagem sta emergendo come candidato bolsonarista a sindaco di Rio de Janeiro. L’ex capo dell’intelligence durante la presidenza Bolsonaro respinge le accuse: a Globonews ha dichiarato che è stata preparata «un’insalata di narrazioni» per incriminarlo «senza prove». Inoltre, ha ricordato che l’Agenzia di intelligence brasiliana (ABIN) «è enorme e i suoi dipartimenti sono indipendenti per svolgere il loro lavoro di intelligence», ma ha anche precisato di non aver mai chiesto formalmente o informalmente che venisse usato il programma di spionaggio israeliano.
Oltre a Ramagem, l’operazione avviata giovedì riguarda anche altre 10 persone, tra cui 7 agenti della stessa polizia federale, che sono già stati sospesi dai loro incarichi. Secondo la stampa brasiliana, la polizia ha sequestrato quattro personal computer, sei telefoni cellulari e 20 chiavette di memoria. Bolsonaro non ha reso dichiarazioni, ma il suo entourage politico sostiene che le accuse contro Ramagem fanno parte di «una persecuzione» orchestrata dal giudice Alexandre de Moraes, uno degli 11 membri della Corte Suprema, che sta conducendo altri casi giudiziari contro elementi del bolsonarismo.