Stefano Buono, fondatore e amministratore delegato di Newcleo, società impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di quarta generazione con una tecnologia pulita e sicura, ha parlato in una intervista a La Stampa della necessita per l’Italia di affidarsi a questo genere di energia. “Qualcosa sta cambiando nel dibattito. Si inizia a lavorare sulle leggi, ma ritengo il nucleare cruciale per la transizione energetica. Di certo, quando sono partito (nel 1994, ndr) non c‘era alcuna prospettiva”, ha sottolineato.
I timori della popolazione nei confronti del nucleare non si sono però azzerati. Essi riguardano principalmente le scorie. “Ma noi all’Italia proponiamo un nucleare senza scorie: le porteremo in Francia per poi riciclarle. Non si tratta di una preoccupazione seria. I rifiuti sono minimi e controllati”, ha spiegato. Il problema, secondo l’esperto, è che manca un’informazione puntuale. “Finché non si utilizzeranno i dati reali per far comprendere alle persone quali sono i veri rischi, non si uscirà dal circolo vizioso”.
“Nucleare cruciale per transizione energetica”, il parere di Stefano Buono di Newcleo
A non essere preoccupata dal nucleare, invece, è la Francia, che vuole investire proprio in Newcleo. La società creerà il suo primo reattore nel Paese nel 2033. “Emmanuel Macron è molto orientato al business. Ed è attento a coltivare le relazioni con chi può investire in Francia. Lì abbiamo già un’attività importante. La nostra azienda però è stata fondata nel Regno Unito e l’Italia è di fatto una filiale. I capitali e i cervelli sono soprattutto italiani”, ha rivelato Stefano Buono.
È per questo motivo che l’amministratore delegato vorrebbe costruire i suoi reattori anche nel suo Paese di origine. “È fondamentale un equilibrio tra le diverse fonti d’energia. Se utilizzassimo solo le rinnovabili, dovremmo avere una capacità di stoccaggio altissima perché in inverno crolla la produzione ma esplode la domanda di energia. Il nucleare permetterebbe una copertura costante”, ha concluso.