Il 4 febbraio, il calendario romano ricorda la figura di San Giuseppe da Leonessa il cui vero nome era Eufranio Desideri. Frate cappuccino, sopravvisse al martirio in Turchia, tornò in Italia e divenne un punto di riferimento per l’Abruzzo e l’Umbria, in cui sono nate molte confraternite col suo nome.
San Giuseppe da Leonessa: una vita incredibile iniziata da frate giovanissimo
San Giuseppe da Leonessa, nasce appunto a Leonessa, in provincia di Rieti l’8 gennaio del 1556 ed è stato un francescano che ha fatto parte dell’ordine dei Frati Minori dei Cappuccini. La famiglia d’origine era benestante, in quanto suo padre Giovanni era un mercante di lana che all’epoca era una attività piuttosto redditizia. Tuttavia rimase orfano da piccolo e decise di entrare nell’ordine dei Francescani Cappuccini il 3 gennaio del 1572 a soli 16 anni.
Andò ad Assisi il 3 gennaio e vi rimase fino al 24 settembre 1580, giorno in cui venne ordinato sacerdote. Negli anni successivi ebbe modo di dimostrare la sua fede e la sua capacità di essere di supporto nei confronti di persone bisognose come nel caso dei cristiani che erano stati fatti prigionieri a Costantinopoli. Ottenne il permesso da Papa Sisto V e portò avanti anche un’opera di evangelizzazione molto importante nei confronti del popolo turco. Cercò addirittura di convertire il sultano e per questo venne arrestato e torturato.
Come punizione per quello che aveva osato fare, venne appeso ad una trave con dei ganci in ferro che gli vennero inseriti in mani e piedi. Per metterlo ancora maggiormente in difficoltà, al di sotto di questa grossa trave venne appiccato un fuoco al quale sopravvisse in maniera miracolosa. Questa sua grande tempra colpì enormemente il sultano, il quale decise di graziarlo e di farlo liberare.
Così San Giuseppe ebbe modo di poter tornare in Italia, portando avanti la sua instancabile attività di predicatore, soprattutto nei villaggi degli attuali territori di Abruzzo e Umbria. Ebbe modo di farsi apprezzare anche per le opere di assistenza che fece nei confronti di persone bisognose e malate. Purtroppo anche la sua vita venne fortemente limitata per via di un tumore. Disperatamente i suoi confratelli cercarono di salvargli la vita gestendo un intervento chirurgico che però non ebbe esito positivo.
San Giuseppe morì così il giorno del 4 febbraio 1612 ad Amatrice. Le spoglie vennero prima sepolte in questo territorio, ma nell’anno 1639, approfittando di un terremoto, i cittadini di Leonessa ebbero modo di trafugare le spoglie e di portarle all’interno del Santuario che poi gli venne dedicato.
Il miracolo più clamoroso attribuito a San Giuseppe da Leonessa
Per la sua canonizzazione, che avvenne il 29 giugno 1746 con Papa Benedetto XIV, il miracolo più noto è avvenuto nel 1739 e ha riguardato Giuseppe Dionisi. Giuseppe era il quarto figlio della signora Clara Dionisi e nacque nel luglio del 1737. Purtroppo nacque in condizioni non ottimali perché nella parte inferiore del suo corpo praticamente non c’erano ossa e questo non gli permetteva di sostenersi. I medici non trovavano soluzione e, dopo circa due anni, la mamma incominciò a pregare l’allora Beato Giuseppe di Leonessa.
Un giorno, in particolare in occasione della domenica di Pasqua, la donna disperata decise di lasciare il bambino proprio sull’altare della chiesa dove c’era anche il corpo del beato. Mentre stavo uscendo sentì piangere il bambino e, voltandosi, lo vide incredibilmente in posizione eretta sui propri piedi. Era un miracolo che constatato dal dottore a cui si era rivolta.
Leonessa è un piccolo comune italiano di circa 2.100 abitanti che si trova nella provincia di Rieti nel Lazio. Sul suo territorio ci sono tante bellezze artistiche e culturali assolutamente da visitare a partire dalla splendida Piazza VII Aprile dove c’è la fontana Farnesiana. Sono assolutamente da non perdere anche la Porta Spoletina e i ruderi dell’antica Torre angioina. Non mancano neppure gli edifici religiosi, tra cui spicca la chiesa e il convento di San Pietro risalente al XIII secolo, anche se alcune parti sono del quindicesimo secolo. Poi c’è la chiesa e il convento di San Francesco con il bellissimo Chiostro e la chiesetta di San Giuseppe che si trova in una zona particolarmente suggestiva. Proprio questa chiesa dedicata al culto di San Giuseppe da Leonessa è un bellissimo esempio di architettura barocca sul territorio laziale.
Gli altri Santi del giorno
Nel giorno del 4 febbraio, oltre a San Giuseppe da Leonessa, si ricordano: San Papia, San Diodoro, San Claudiano, San Filea, Sant’Eutichio, Sant’Aventino, Santa Giovanna di Valois, il beato Giovanni Speed, San Giovanni de Bitto, San Rabano e San Nicola.