ALLARME SCUOLA, REPORT BANKITALIA SULLE INFRASTRUTTURE: “INADEGUATE IN CAMPANIA”
L’allarme infrastrutture nelle scuole d’Italia non è certo una “novità”, ma è nei numeri e nelle casistiche che si celano risvolti inquietanti: secondo l’ultimo report di Bankitalia “Per chi suona la campanella?”, circa metà delle strutture critiche e inadeguate del Paese risiedono in Campania, con l’hinterland di Napoli che “vince” la palma come peggiori sistema scuole d’Italia. Nel vasto report pubblicato in questi giorni dal sito di Banca d’Italia, specializzato sulla “dotazione di infrastrutture scolastiche in Italia”, emerge come dalla Primaria fino alla Secondaria di secondo grado, la situazione per le infrastrutture è davvero allarmante.
Fin dal suo esordio al Ministero dell’Istruzione, il titolare del MIM Giuseppe Valditara aveva posto l’accento sull’edilizia scolastica come una priorità da affrontare seriamente nel corso della Legislatura: lo studio di Bankitalia potrà servire da “pungolo” visto quanto emerso soprattutto nelle aree del Mezzogiorno. Criticità ve ne sono in tutta Italia, ma è la Campania ad uscirne peggio di tutte e il “forcing” iniziato dal Governo a Caivano ormai da mesi ne rappresenta un’importante “prova” di come l’attenzione debba ancora essere molto alta nel territorio. Lo studio pubblicato oggi anche dal “Mattino” – e firmato da Mauro Bucci, Luigi Gazzano, Elena Gennari, Adele Grompone, Giorgio Ivaldi, Giovanna Messina e Giacomo Ziglio – prova ad accertare se vi sia un rapporto tra edifici inadeguati e risultati degli apprendimenti degli studenti, trovando purtroppo riscontri.
IL CASO NAPOLI: NELL’HINTERLAND LE AREE PEGGIORI DEL PAESE PER LE STRUTTURE SCOLASTICHE”
Per svolgere lo studio, Bankitalia ha accertato scuola per scuola la presenza di palestre, mense, spazi ricreativi, laboratori rapportandola con le dimensioni degli istituti e considerando ottimali le classi con non più di 20 alunni (situazione, come noto, ampiamente superata in molte parti d’Italia, non solo al sud), oltre a diversi altri parametri come investimenti, trasporti e inserimento nel contesto urbano. Ciò che emerge è allarmante in diverse aree d’Italia. Nella scuola dell’infanzia lo spazio per alunno è significativo e si va da 48 metri quadrati del Nordest ai 26 del Mezzogiorno: per la primaria invece, la presenza di mensa e palestra è fondamentale ma al sud proprio l’esistenza della refezione è una mera eccezione, «riguarda solo 28 scuole elementari su 100 mentre al Nord ci si attesta sul 66%».
A livello di superiori, il dato sul trasporto pubblico è spiazzante: al Centronord solo il 3% delle scuole non è agevolmente raggiungibile con i mezzi pubblici mentre nel Sud Italia la quota sale al 17%. Con la messa insieme di tutti gli indicatori scelti da Bankitalia, emerge una sorta di parametro di adeguatezza dei 6.773 istituti di scuola media: l’8% delle scuole è scadente in tutti i parametri, di questi la Campania da sola rappresenta il 30% delle criticità nazionali, con 160 istituti considerati “pessimi”. Medesima analisi fatta poi su 5.651 scuole superiori, di cui il 9% viene bocciata: di queste, «la quota della Campania supera la metà del totale nazionale coinvolgendo 260 scuole» informa Il Mattino.
Si legge ancora nello studio di Bankitalia come tra medie e superiori in Campania vi sono oltre 400 scuole del tutto inadeguate: «Nella sola area metropolitana di Napoli oltre il 60 per cento dei comuni presenta condizioni di grave inadeguatezza all’offerta di infrastrutture scolastiche rispetto alla dimensione della domanda potenziale». Lo studio evidenzia poi gli investimenti del PNRR sul tema dell’edilizia scolastica, con cifre attorno ai 12 miliardi di euro: secondo Banca d’Italia, «finanziamenti mostrano un parziale disallineamento rispetto ai fabbisogni locali anche a causa della scelta di allocare i finanziamenti con procedure competitive basate sulla partecipazione ai bandi».