Modena: studente rischia maxi sospensione per aver criticato la scuola
A Modena l’istituto tecnico economico Jacopo Barozzi è recentemente finito al centro di una bufera dopo aver disposto una maxi sospensione per uno studente, il 18enne Damiano Cassanelli, anche rappresentate di istituto, colpevole (si fa per dire) di aver criticato la scuola che frequenta. Una situazione che, fino a qui, potrebbe sembrare legittima, ma che diventa quasi assurda mettendo in campo anche le ragioni per cui potrebbe venirgli comminato il provvedimento disciplinare.
Secondo quanto ha raccontato a Quotidiano Nazionale lo stesso studente di Modena che rischia la sospensione per aver criticato la scuola, tutto è accaduto lo scorso 28 novembre. In quell’occasione, infatti, vi fu uno sciopero durante il quale “mi hanno intervistato e ho parlato di alcuni problemi, facendo presente che da anni non venivano organizzate gite all’estero e che ci era stato impedito di portare l’ultimo giorno di scuola zaini, borse ma anche cibarie”. Intervista resa ad un quotidiano locale e che avrebbe fatto infuriare la dirigenza, tanto che in occasione dell’ultimo consiglio di istituto hanno deciso di punire lo studente di Modena con una sospensione di 12 giorni. Damiano, dal conto suo, si dice “molto deluso”, avendo solo fatto ciò per cui è stato eletto dagli studenti e dicendosi anche “preoccupato per l’ammissione alla maturità”, sottolinea che “quella che porto avanti è una battaglia per i diritti di tutti”.
L’opinione dei dirigenti di Cesena sulla vicenda
Sulla vicenda dello studente di Modena che rischia la sospensione per aver criticato la scuola, Quotidiano Nazionale ha interpellato anche alcuni dirigenti degli istituti della vicina Cesena. Questi, quasi unilateralmente, ribadiscono l’assurdità di un simile provvedimento, specialmente a fronte del fatto che il 18enne ha espresso istanza condivise dagli studenti, in modo pacato e senza screditare in alcun modo la dirigenza o l’istituto.
“Così facendo”, spiega Luciana Cino dirigente dell’Agrario Da Vinci parlando dello studente di Modena che rischia la sospensione, “insegniamo ai ragazzi a tacere, a reprimere il proprio pensiero. La vicenda ha dell’incredibile”, anche perché dal conto suo “in tutta la mia storia di dirigente mai mi è capitato di comminare 12 giorni di sospensione”. Opinione, questa, simile a quella espressa da Simonetta Bini, dirigente del Classico Monti, che ritiene la vicenda dello studente di Modena che rischia la sospensione, “strana” chiedendosi se sotto “ci sia altro. Solo per quelle dichiarazioni alla stampa, infatti, non appare un provvedimento giustificabile” visto che “i ragazzi hanno facoltà di rispondere alle domande dei giornalisti” e la scuola non deve “sentirsi vittima di lesa maestà”.