Un altro giallo irrisolto è la scomparsa di Mirella Gregori, la ragazza di cui non si hanno più notizie dal 7 maggio 1983. La sparizione della 15enne, avvenuta a Roma, fu collegata alla scomparsa di Emanuela Orlandi, anche lei quindicenne, sparita un mese e mezzo più tardi. I due casi vennero associati per la prima volta quando una sedicente organizzazione terroristica, chiamata Fronte Liberazione Turco Anticristiano “Turkesh”, rilasciò un comunicato in cui menzionava anche Mirella Gregori. Inoltre, in telefonate successive fu confermato che avevano nelle loro mani le due ragazze. Nei comunicati successivi, i presunti rapitori affermarono che Emanuela Orlandi era stata rapita per fare pressioni sul Vaticano, mentre Mirella Gregori era stata rapita per chiedere al Capo dello Stato Sandro Pertini di rendere una dichiarazione pubblica e di ordinare il rilascio di Ali Agca.
Nonostante tutto, non sono mai emerse prove che dimostrassero che avevano nelle loro mani le due ragazze. L’unico elemento considerato degno di credibilità fu la telefonata del cosiddetto “Amerikano” in cui elencava gli abiti di Mirella Gregori. In 14 anni di inchiesta non fu trovato alcun riscontro sul possibile collegamento tra la scomparsa della ragazza romana ed Emanuela Orlandi. Nella sentenza di archiviazione della prima inchiesta sui due casi, nel 1997, la giudice Adele Rando scrisse che «l’accostamento dei due casi è arbitrario e del tutto strumentale».
MIRELLA GREGORI ED EMANUELA ORLANDI, PER BRUZZONE I DUE CASI NON SONO COLLEGATI
Successivamente fu ipotizzato che l’accostamento del caso della scomparsa di Mirella Gregori a quella di Emanuela Orlandi fosse stato ideato dai responsabili della sparizione della seconda dopo che il 1 agosto 1983 sulla rivista Panorama uscì un’editoriale intitolato “Emanuela e le altre” che citava altri casi di ragazze scomparse a Roma in quel periodo. Recentemente è intervenuta la criminologa Roberta Bruzzone, secondo cui i due casi sono separati, ma qualcuno avrebbe avuto interesse a far credere il contrario, tanto da provare a depistare le indagini. «Le due ragazze siano casi da tenere nettamente separati e distinti. E che qualcuno legato alla scomparsa di Mirella Gregori anzi all’omicidio, perché non abbiamo dubbi che si tratti di questo, abbia giocato in qualche modo, depistando e facendo credere che le storie fossero collegate».
La ricostruzione è contenuta nel libro a cui la criminologa sta lavorando con altri autori, dal titolo “Mirella Gregori, autopsia di un’inchiesta imperfetta“, di cui ha parlato in un’intervista a QN. Bruzzone esclude un esito diverso da quello dell’omicidio, ma non si sbilancia su chi abbia compiuto il delitto. Esclude però due ipotesi, quella del serial killer e quella della “tratta delle bianche”. «Questi scenari non li consideriamo neppure, è una cosa molto più vicina a Mirella», ha dichiarato la criminologa, pronta a mandare una copia in omaggio alla procura.