Anche la famiglia di Rino Gattuso sotto estorsione. Il braccio destro dell’ex calciatore del Milan avrebbe consegnato 3mila euro in due tranche, dopo che criminali della ‘ndrangheta avevano dato due volte fuoco alle auto della sorella Ida. C’è pure un dialogo tra quest’ultima e un’amica di Corigliano a confermarlo. «Quindi è sceso Salvatore in Calabria?», chiede l’amica. «Sì, lo ha mandato mio fratello, è tutto a posto», risponde la sorella di “Ringhio” Gattuso. «La storia solo tuo fratello la poteva rivolvere e nessuno più», replica l’amica. Il problema di cui parlano è una estorsione, la soluzione è il pagamento del pizzo.
La vicenda, comunque, si è conclusa male per gli estorsori, visto che sono finiti in manette. Come riportato dal Corriere, si tratta di Aldo Abruzzese e Mustaphà Hamil, usato come “spalla” per incendiare auto. Entrambi, legati alla ‘ndrangheta, sono accusati di estorsione aggravata. Era il 17 ottobre scorso quando l’auto di Ida Gattuso, parcheggiata vicino casa, venne data alle fiamme. Due mesi dopo un’altra auto della sorella di Gattuso prese fuoco. Oltre a sporgere denuncia, la donna offrì ai militari una pista da seguire e fece il nome di Aldo Abruzzese, dell’omonimo clan. Inoltre, raccontò di aver saputo dall’ex marito Franco Nigro che Abruzzese aveva chiesto a suo padre, Francesco Gattuso, tremila euro.
ESTORSIONE ALLA FAMIGLIA DI GATTUSO: IL PAGAMENTO
Franco Nigro è un piccolo imprenditore, l’ex suocero vende pesce. Ma decidono di mettersi in società per un affare nel fotovoltaico e ottengono un finanziamento di 80mila euro. Gli uomini della ‘ndrangheta lo vengono a sapere e chiedono il pizzo. Parlando con l’ex moglie, Nigro spiega: «Il motivo non è il lusso, ma il controllo del territorio. Questi fanno galera e vivono per onore e rispetto. Se tu glielo cacci dicono “allora io non valgo manco una lira”. E hai finito e sei morto». Dopo il primo attacco, Ida Gattuso non sapeva chi e perché qualcuno le avesse incendiato l’auto.
Solo dopo molte domande all’ex marito ha scoperto la verità, iniziando a vivere nella paura. Lei era un obiettivo facile, visto che il padre vive in una casa super protetta e parcheggia l’auto nel garage. Da intercettazioni i carabinieri vengono a conoscenza del pagamento. Qui entra in gioco Rino Gattuso, perché l’emissario per il pagamento è un suo amico fidato, Salvatore. Stando alle parole di Ida Gattuso, sarebbe stato proprio il fratello a mandarlo in Calabria per consegnare ad Abruzzese 2.300 euro, la seconda tranche dei 3mila euro richiesti.