Quando avere dei nonni ancora in forma e su cui poter contare non è vantaggioso. Così nel comune di Arezzo le famiglie che hanno bimbi entro i 6 anni indietreggeranno nelle liste comunali di accesso all’asilo nido se i nonni possono occuparsi dei nipoti. Come si apprende da Libero si tratta della previsione contenuta in una norma del nuovo regolamento di accesso agli asili, già approvato in Commissione e che dovrà essere discusso in Consiglio comunale.
Del resto si sa, i nonni sono una risorsa irrinunciabile per molte famiglie che fanno affidamento sulla loro disponibilità evitando di spendere soldi in baby sitter. In Italia si conta un esercito di circa 12 milioni di over 65, pronti a farsi in quattro per i propri nipoti, a prescindere che lavorino ancora o meno. Ma se la facoltà e la bellezza di fare i nonni diventa quasi un’imposizione, finisce con lo scontrarsi con la libertà di offrire il loro prezioso tempo. Ed è quanto hanno obiettato proprio alcuni nonni aretini di fronte all’iniziativa comunale.
ASILO NIDO: LE NUOVE REGOLE DI AREZZO CHE FANNO PERDERE PUNTI IN GRADUATORIA
Se nonno e nonna vivono nella stessa città del bambino, hanno meno di 75 anni, non lavorano, sono in salute e non risultano disabili ecco che le famiglie interessate a iscrivere il piccolo all’asilo nido si vedranno arretrare negli elenchi. Queste le nuove regole che entreranno in vigore nel comune di Arezzo se il provvedimento otterrà l’ok del consiglio comunale. Si tratta però di un regolamento piuttosto bizzarro se si pensa che non tiene conto della disponibilità effettiva dei nonni a trasformarsi in babysitter, dei rapporti familiari può o meno solidi, delle ore che già potrebbero trascorrere con i nipoti una volta prelevati i bimbi da scuola, e neanche dei problemi di salute di quei nonni che non hanno una certificazione Inps che ne indichi la disabilità.
Sicuramente dietro una tale scelta c’è stata l’esigenza di voler approntare una scrematura tra i tanti richiedenti a fronte di pochi posti negli asili nido. Ma se il regolamento si trasforma anche in un ‘fantamorto’, che porta un punto per ogni nonno deceduto (fino ad un massimo di quattro), se lavora, e se ha disabilità, allora forse l’approccio del Comune necessiterebbe di una rivisitazione, visto anche il malcontento generato tra i residenti.
CRITERI DI RESTRINGIMENTO PER LE ISCRIZIONI ALL’ASILO NIDO NON SOLO AD AREZZO
Di sicuro quello di Arezzo non pare essere un caso isolato di adozione di criteri di restringimento per le iscrizioni all’asilo nido. A detta infatti della vicesindaca Lucia Tanti, da Prato ad Empoli, da Lucca a Pistoia sono stati adottati criteri simili. E se ci spostiamo anche fuori dalla Toscana si trovano anche altri casi che hanno dell’incredibile.
Come riporta sempre Libero la scorsa estate a Como ha destato non poche polemiche la decisione del sindaco Alessandro Rapinese di respingere le iscrizioni delle famiglie che non sono in regola con il pagamento delle tasse comunali, a partire da quelle dei rifiuti. Una decisione motivata dal “buco di 3 milioni di Tari, su un bilancio di 180 milioni, di cui 20 per i Servizi sociali”, che ha preso le sembianze di una sorta di ‘diffida fiscale’. In pratica un ‘diktat’ che guarda alle entrate: se non si è in regola con le tasse comunali si perde anche il diritto ad iscrivere il proprio bambino al nido