Finalmente è stato dato il via al bonus pubblicità 2024. Le aziende che hanno necessità di incrementare la loro visibilità sul territorio, possono godere di un credito d’imposta nei confronti delle spese sostenute sotto forma di investimenti in marketing.
Le domande dovranno essere trasmesse dai diretti interessati, entro e non oltre il 9 febbraio del 2024. La pratica telematica va inviata all’Agenzia delle Entrate, tramite la sezione “Servizi per”, alla voce “Comunicare” (mediante l’area riservata e tramite delle credenziali personali).
Bonus pubblicità 2024: come ottenere il credito d’imposta
Il bonus pubblicità del 2024 permette di godere di un credito d’imposta a fronte degli investimenti in campagne di marketing (al di là che si tratti di digital marketing o promozioni sul territorio). La prima volta che questa agevolazione fece la sua comparsa, è stata con l’articolo 57-bis Dl n. 50/2017.
Inizialmente l’idea era quella di incentivare il marketing di stampa (inclusi i periodici e i quotidiani online), promuovendo i servizi e prodotti delle imprese tramite le radiofoniche locali e le emittenti televisive).
Il bonus inizialmente era di tipo incrementale, infatti nelle condizioni d’uso quest’ultimo doveva essere di un 1% rispetto ai costi sostenuti nell’anno fiscale precedente a quello attuale, purché l’investimento venne compiuto tramite gli stessi canali d’informazione.
Soltanto per gli anni 2022 e 203, il bonus in pubblicità venne previsto al 50%, per poi tornare al 75% nel 2024 (con valore incrementale di 1% all’anno). L’incentivo era valido anche per le testate online, purché risultassero “non partecipate dallo Stato”.
Come inviare la domanda telematica
Il bonus di cui godere per averlo speso in pubblicità nel 2024, va inoltrata tramite domanda telematica. La prima mossa, riguarda la presentazione della dichiarazione sostitutiva in base agli investimenti effettuati, così da confermare le prime informazioni riportate nella fase di iter di prenotazione.
Sia modello che istruzioni per l’invio, sono entrambi disponibili all’interno dei siti dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.