I funzionari dell’Agenzia delle Entrate potranno contare sull’aiuto dell’intelligenza artificiale, ma continueranno ad avere un ruolo centrale nell’attività di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale. Infatti, gli organici entro fine 2025 potranno contare su 11mila nuovi ingressi. Queste alcune delle indicazioni fornite da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, al Sole 24 Ore, esaminando i dati del 2023 e guardando al futuro. La strategia resta quella di puntare su compliance e alert per spingere i contribuenti a dichiarare di più o a correggere gli errori. Infatti, le lettere hanno portato incassi per un miliardo in più rispetto all’anno prima, contribuendo a centrare gli obiettivi del Pnrr. «Nel 2023 Entrate e Riscossione hanno recuperato 24,7 miliardi a favore dell’Erario, ai quali vanno aggiunti quasi 7 miliardi per conto di Inps, Inail e altri enti». Quindi, si tratta di 31 miliardi, come una legge di bilancio.
«È la cifra più alta di sempre», rivendica Ruffini, secondo cui è stata decisiva la compliance, che ha consentito di recuperare solo nel 2023 oltre 4 miliardi, «ovvero oltre il 30% in più in un anno senza dover ricorrere a verifiche o accertamenti». Per quanto riguarda le grandi imprese, Ruffini informa che nel 2023 altre 19 grandi aziende hanno aderito al regime di adempimento collaborativo, quindi ora sono 111 in tutto. «Parliamo di un pezzo rilevantissimo dell’economia nazionale, da cui derivano per lo Stato quasi 7 miliardi di entrate», evidenzia il direttore dell’Agenzia delle Entrate, aggiungendo che ci sono altre 35 istanze in corso di istruttoria «e con la progressiva riduzione della soglia di ingresso ci attendiamo un significativo incremento dei numeri».
RUFFINI SU CONTROLLI PREVENTIVI, SEMPLIFICAZIONI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Positivi anche i dati relativi alle due ultime rottamazioni, in quanto gli incassi ammontano a 4,3 miliardi, in larga parte relativi alla quater. Ernesto Maria Ruffini al Sole 24 Ore spiega che vanno aggiunti circa 600 milioni per la definizione delle liti pendenti e 200 milioni per la pace fiscale, quindi «un totale di oltre 5 miliardi su quasi 25 di recupero complessivo». Importanti anche i controlli preventivi, che hanno consentito di risparmiare uscite per 7,6 miliardi, di cui 2 per le sole compensazioni indebite in F24. «Queste somme sarebbero finite nella disponibilità di soggetti che frodano il fisco attraverso operazioni illecite, spesso connesse ad altri reati. Siamo intervenuti in anticipo e lo abbiamo impedito grazie alla tempestiva attività di analisi del rischio, i cui esiti vengono poi verificati dagli uffici sul territorio», dichiara Ruffini. Inoltre, ritiene che si stia diffondendo la consapevolezza che le inadempienze, anche per via della digitalizzazione dei processi, vengano sempre più intercettate dall’Agenzia delle Entrate.
Il direttore evidenzia anche l’importanza delle nuove semplificazioni sulle dichiarazioni. Ad esempio, ci si limiterà a confermare o modificare le informazioni con una modalità semplice. «Oltre alla precompilata Iva, sarà poi ulteriormente sviluppata la dichiarazione precompilata per i lavoratori autonomi, che includerà anche i dati delle certificazioni uniche inviati dai sostituti d’imposta». Oltre a confermare strumenti come i piani di rateizzazione per aiutare chi vuole mettersi in regola e ha difficoltà finanziarie, Ruffini rimarca l’uso di «software specialistici» che «consentono l’applicazione di tecniche di intelligenza artificiale come l’auto-apprendimento o la network analysis» per analizzare la massa di informazioni che alimentano l’Anagrafe tributaria. «Ma voglio dire molto chiaramente che queste tecnologie si inseriscono in una fase preistruttoria e non sono destinate in alcun modo a sostituire le valutazioni del personale addetto alle attività di accertamento. Né, a maggior ragione, verranno utilizzate per la creazione dei provvedimenti impositivi», conclude Ruffini.