Gli stupratori di Catania vedranno negarsi “il permesso di soggiorno, perché c’è il fattore della pericolosità sociale e perché il nostro governo ha cambiato la legge. Dovranno rispondere alla giustizia di ciò che hanno fatto, e possono comunque essere espulsi, perché ora ci sono tutti i mezzi per farlo” ha affermato Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, sulle pagine di Libero. Adesso “gli strumenti normativi ci sono. La norma che consente di negare il permesso di soggiorno ai giovani egiziani responsabili dello stupro della tredicenne è la legge che abbiamo promosso insieme ai ministri Piantedosi e Nordio, approvata alla fine dello scorso anno”.
Infatti, “oltre a rafforzare e rendere più tempestive le misure generali di prevenzione” c’è ora la legge “contro la violenza sulle donne” che “estende agli immigrati indiziati di reati di violenza la possibilità dell’espulsione, per i maggiorenni, e la non concessione del permesso di soggiorno, per i minorenni. È una norma molto importante a tutela delle donne e per aumentare il tasso di sicurezza nelle nostre città”. Il nesso tra immigrati e violenza sulle donne, secondo il ministro, c’è: “Sarebbe inutile negarlo, anche perché il problema non è solo italiano, ormai investe tante nazioni. Ed è stato notevolmente aggravato dall’eccesso di cautela con cui il tema immigrazione è stato gestito in molti Paesi: per ragioni ideologiche o per paura di essere processati di fronte al tribunale del politicamente corretto”.
Roccella: “Chi usa la violenza nei confronti di una donna non deve poter restare in Italia”
Per la Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, “sulla violenza contro le donne non sono più ammissibili giustificazioni come quelle legate alla cultura di provenienza. Anche perché avrebbe poco senso continuare a discutere di patriarcato se non si riconosce che altrove ci sono culture che ancora oggi praticano forme antiche e feroci di patriarcato e oppressione, le quali non devono trovare nel nostro Paese spazio né la minima forma di indulgenza”.
La politica, sulle pagine di Libero, ha proseguito: “Io rivendico l’approccio del nostro governo. Basato su grande apertura all’immigrazione regolare, quella con possibilità di integrazione, di assorbimento lavorativo, come abbiamo dimostrato con i provvedimenti sui flussi. Lotta ai trafficanti di uomini e potenziamento degli strumenti attraverso i quali le autorità possono impedire la permanenza nel nostro Paese o negare l’ottenimento del permesso di soggiorno a chi si rende responsabile di comportamenti inaccettabili. Il messaggio della legge Roccella-Piantedosi-Nordio è chiaro: chi usa violenza nei confronti di una donna non deve poter restare in Italia”.