È MORTA A ROMA MARIA FIDA MORO: 77 ANNI, ERA MALATA DA TEMPO
Maria Fida Moro è morta a Roma questa mattina: ne dà notizia il figlio Luca, sottolineando come l’amata madre fosse malata da tempo e solo negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate sensibilmente tanto da ricoverarla in una clinica della Capitale. La figlia di Aldo Moro, lo storico leader della Democrazia Cristiana – rapito e assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978 – aveva 77 anni e dopo una lunga carriera politica molto travagliata, negli ultimi tempi aveva ridotto anche le uscite pubbliche proprio per l’aggravarsi della malattia.
La notizia della morte di Maria Fida Moro è stata comunicata al Senato dal presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa, il qualche ha chiesto un minuto di silenzio alla memoria della figlia di Aldo Moro: «Vogliamo rivolgere a Maria Fida Moro un pensiero deferente e qualche attimo di silenzio». Problemi cardiaci, alcuni tumori e una condizione di salute generale molto complessa: ricoverata da settimane nella clinica di Roma, Maria Fida Moro si è spenta nella notte tra il 6 e il 7 febbraio. I funerali, fa sapere il figlio, si svolgeranno in forma strettamente privata.
CHI ERA MARIA FIDA MORO: DAI TANTI PARTITI ALL’ULTIMA SFIDA VINTA GRAZIE AL GOVERNO MELONI
Primogenita del leader della Democrazia Cristiana, Maria Fida Moro è stata anche senatrice tra il luglio 1987 e l’aprile 1992: una vita politica molto travagliata, rispecchiando l’animo battagliero e mai domo, come dimostrò diverse volte negli anni nel rivolgersi a chi disonorava la memoria del padre Aldo Moro. Nel 1990 lasciò la Democrazia Cristiana e passò al gruppo di Rifondazione Comunista come indipendente, salvo poi nel 1993 passare al Movimento Sociale Italiano: dopo lo scioglimento del partito, Maria Fida Moro partecipò attivamente alla fondazione di Alleanza Nazionale con Gianfranco Fini, salvo poi lasciare il movimento nel 1998. Nel 2008 aderì poi al Partito Radicale dove rimase di fatto perennemente lì in poi, accettando dal dem Roberto Giachetti – candidato sindaco della Capitale – di correre per le Elezioni Comunali Roma 2016 con la lista centrista Più Roma-Democratici e Popolari. Con la sconfitta di Giachetti, Maria Fida Moro non riuscì a conquistare il seggio da consigliere comunale.
Un’ultima sfida politica venne però vinta da Maria Fida negli scorsi mesi quando ottenne dal Governo Meloni il riconoscimento delle misure riparatrici previste dalla legge per i figli delle vittime del terrorismo (di fatto l’esenzione fiscale sui redditi pensionistici e una maggiore anzianità contributiva). Quelle norme introdotto nel 2004 non vennero mai riconosciute a Maria Fida Moro, fino appunto allo scorso anno: «Mio figlio ed io esprimiamo sconfinata gratitudine alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per questo inatteso dono», spiegò lei stessa nel marzo 2023, «che mi ha comunicato che la Camera dei Deputati si è mossa fattivamente per l’applicazione della legge 206 del 2004 in favore di Aldo Moro. Legge della quale ho chiesto l’applicazione per quasi vent’anni di seguito ed avevo perso la speranza». In questo modo Aldo Moro, concluse Maria Fida, «viene finalmente equiparato alle altre vittime e non c’è più una disparità ingiusta a ferirci ulteriormente».
NEL 2019 SCRISSE AL PAPA PER STOPPARE LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE PER ALDO MORO
Nel 2019 scrisse anche a Papa Francesco per chiedere l’interruzione del processo di beatificazione iniziato per Aldo Moro, in quanto «si sarebbe trasformato in una specie di guerra di bande»: il caso fece scalpore, con la lettera (qui il testo integrale riportato dalla RAI, ndr) che riportò i motivi di quella strana richiesta, «Perché è contro la verità e la dignità della persona che tale processo sia stato trasformato, da estranei alla vicenda, in una specie di guerra tra bande per appropriarsi della beatificazione stessa strumentalizzandola a proprio favore».
Nella lettera Maria Fida sottolinea come il suo nome scelto dal padre e dalla madre 77 anni fa, significa “fede” ed è per questo che si diceva «assolutamente certa della Comunione dei Santi e della vita eterna. E so che mio padre è in salvo per sempre nella perfetta letizia dell’eternità e nessuna bruttura può ferirlo»: Maria Fida Moro preferiva però mille volte che non fosse proclamato Santo il padre, «tanto lo è già», se il prezzo deve essere «una viscida guerra fatta falsamente in nome della verità. Paolo VI descriveva mio padre così: uomo “buono, mite, giusto, innocente ed amico”».