Franco Califano, com’è morto il cantante a cui è dedicata la fiction di Rai1 con Leo Gassmann
La seconda serata del Festival di Sanremo 2024 in onda questa sera avrà come ospite Leo Gassmann. Il giovane cantante domenica 11 febbraio vestirà i panni di Franco Califano nell’omonima fiction di Rai1 dedicata al grande artista. Ma com’è morto Franco Califano? Il cantautore romano muore nella sua villa di Acilia, quartiere periferico di Roma per un arresto cardiaco il 30 marzo 2013, all’età di 74 anni. Il 1º aprile venne allestita la camera ardente al Campidoglio nella Sala della Protomoteca, alla quale hanno fatto visita moltissime persone, anche dell’ambiente dello spettacolo.
La morte di Franco Califano è stata causata anche da una serie di vicissitudini che avevano colpito il cantautore anni prima. Due anni prima della scomparsa ebbe un grave incidente domestico che compromise seriamente la sua attività di cantante, nei mesi successivi fece appelli pubblici per chiedere il sussidio della legge Bacchelli e poco dopo divenne il Califfo, com’era soprannominato venne stroncato da un infarto.
Leo Gassmann ricorda Franco Califano sul palco di Sanremo 2024: le ultime parole dell’artista prima di morire
Il ricordo del Califfo rivivrà nella fiction di Rai 1 Califano dove ad impersonarlo c’è Leo Gassmann. Il giovane cantante e attore, che il palco dell’Ariston lo ha già calcato negli anni scorsi gareggiando come cantante, ricorderà Franco Califano al Festival di Sanremo 2024 oltre a presentare il film tv che andrà in onda in una sola puntata domenica 11 febbraio.
Per Franco Califano, invece, poco prima della morte il cantautore aveva rilasciato un’intervista molto toccante sul senso della vita e della morte in cui aveva rivelato: “Mi sto stancando molto perché vorrei arrivare alla fine pronunciando la parola: finalmente. Vorrei arrivare alla morte stanco, quindi dopo aver vissuto intensamente e freneticamente ogni cosa che la vita mi offre. Non è un consiglio che do a tutti ma [mi dico, ndr] di non rimandare mai, non perdere mai nessun tipo di occasione perché poi il tempo non ti porta mai indietro, ma avanti c’è solo quello di traguardo. Ritengo di aver vinto tutte le battaglie che la vita mi ha messo contro. Da solo, senza l’aiuto di nessuno. Ritengo di dover per forza di cose perdere soltanto la guerra che sarebbe appunto la fine, ma mi ci sto accostando talmente bene che sarà forse un pareggio”