Ghali nella serata di ieri ha presentato per la prima volta al pubblico la sua canzone “Casa mia” sul prestigioso palco del Festival di Sanremo 2024. Nel testo il rapper immagina di spiegare ad un alieno, presente con lui durante l’esibizione, come funziona questo pianeta per lui sconosciuto e con tutta una serie di problematiche che neanche il musicista riesce a comprendere (e, quindi, spiegare) fino in fondo. Una frase, in particolare, però, sarebbe stata oggetto di numerose critiche, arrivate nella giornata di oggi.
Ghali, infatti, nel testo di “Casa mia” parla chiaramente di “bombardamenti sugli ospedali per un pezzo di terra“, riferimento ovviamente diretto alla guerra in Medio Oriente. “Un esibizione”, ha attaccato in una nota Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano, “che ha ferito molti spettatori”. Secondo il rappresentante delle comunità ebraiche, infatti, il rapper “ha proposto una canzone per gli abitanti di Gaza”, nella quale tuttavia si ignora che “questa terribile guerra è il prodotto di quanto successo il 7 ottobre”. Una lunga ed articolata accusa contro Ghali, che passa dal ricordate le atrocità commesse da Hamas, per arrivare ad un appello chiaro: “Non possiamo accettare che si possa spacciare una tale propaganda antisraeliana, in prima serata, sulla televisione pubblica. Non col nostro silenzio. E ci chiediamo, dove sono i vertici Rai?”.
La risposta di Ghali: “Il silenzio è assenso”
Come sempre accade in queste occasioni, però, non ha tardato ad arrivare la risposta di Ghali, consegnata ad una nota, autografata, pubblicata sul suo profilo Instagram. “Sto leggendo in rete appelli, commenti, rispetto al testo della mia canzone”, ha spiegato il rapper riferendosi (forse) alla nota di Meghnegi, “sono venuto a Sanremo per portare un messaggio, non ho ne il ruolo, ne l’ambizione di risolvere una questione internazionale”.
“Ma se la mia esibizione porta a ragionare sull’irragionabile“, ha incalzato ancora Ghali difendendosi dalle accuse sul testo per Sanremo 2024, “se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere, allora ben venga. Non si può andare oltre. È necessario”, ha invitato il rapper in chiusura, “prendere una posizione, perché il silenzio non suoni come un assenso“.