Sanremo 2024, i ragazzi di Mare Fuori sul palco dell’Ariston
La seconda serata del Festival di Sanremo 2024 è stata impreziosita dalla presenza sul palco dell’Ariston del cast di Mare Fuori, tra le serie tv più seguite del momento. I giovani attori si sono messi in mostra con un messaggio doveroso, in linea con i tempi attuali governati da violenza e odio gratuiti ma che con disprezzo devono essere allontanati e debellati. Ognuno di loro ha descritto una parola simbolica, allegoria di un concetto molto più profondo.
“Ascolta, è la prima parola. Una donna che ti parla, si fida di te; non trattarla mai con sufficienza o con fastidio. C’è differenza tra lamentarsi di te e lamentarsi con te. Accogli è la seconda, nessuno si merita la violenza di dover aderire ad aspettative altrui. Di essere considerato troppo o troppo poco. Non ancora o non più; facciamolo sentire accolto per quello che è…”. Queste le prime due parole descritte dai ragazzi di Mare Fuori sul palco del Festival di Sanremo 2024, un chiaro riferimento alla violenza che spesso è protagonista della cronaca quotidiana. “Accetta è la terza, non sempre l’amore dura; dopo un percorso condiviso può succedere di dover spezzare un cuore pur di non spezzare noi stessi. Siamo al mondo per fiorire, non per appassire all’ombra di rapporti che non riconosciamo più. Amare significa accettare che le persone siano felici anche senza di te”.
Il monologo dei ragazzi di Mare Fuori a Sanremo 2024: “L’amore non c’entra con il possesso”
“Impara è la quarta: l’amore è un lavoro e impararlo è forse la cosa più importante per cui siamo qui. Serve applicazione quotidiana, tu insegni le tue parole, lei insegna le tue; finché non inventerete le vostre… Verità è la quinta: abbandoniamo gli stereotipi del vero uomo e della vera donna per ambire ad essere uomini veri e donne vere…”. Si passano la parola gli attori di Mare Fuori; una rappresentazione che si tramuta in monito per il pubblico dell’Ariston e che si spera possa viaggiare oltre i confini televisivi.
“Accanto è la sesta: una coppia non si fonda sull’attribuire ruoli ma sul condividerli, sullo stare accanto… Quel silenzio è solo ciò che testimonia il tuo amore. ‘No’, è la settima, una parola dura ma che dobbiamo riuscire a pronunciare e che gli altri devono essere pronti a ricevere. L’amore non deve c’entrare mai con il possesso; per questo a volte ‘no’ è la più alta dichiarazione d’amore che si possa fare. Insieme è l’ottava, una parola che può sembrare un po’ fuori moda… E’ la più preziosa, sulla quale investire per il futuro. Ciò che conta è ricominciare a guardare gli uni negli occhi degli altri e ciò che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi”.