È iniziato in Corte d’Assise a Modena il processo a carico di Mohamed Gaaloul, 30enne tunisino accusato dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Alice Neri. La donna, 32 anni, fu trovata carbonizzata nella sua auto data alle fiamme nelle campagne di Fossa di Concordia il 18 novembre 2022 e l’uomo è l’unico imputato del delitto. La difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Ghini, avrebbe presentato istanza di nullità del rinvio a giudizio sostenendo la presunta nullità dell’interrogatorio del suo assistito e una eccezione relativa agli atti del dibattimento (di cui avrebbe chiesto lo stralcio). Sulla richiesta del legale di Gaaloul, riporta SkyTg24, i giudici decideranno nella prossima udienza del 21 febbraio.
Nel processo, in cui non sono ammesse foto e riprese video, sono sono stati ammessi come parti civili la madre e il fratello della vittima, presenti in aula e assistiti dall’avvocato Cosimo Zaccaria, il marito di Alice Neri, assistito dall’avvocato Antonio Ingroia, e le associazioni Udi (Unione donne italiane) e Casa delle donne. Rigettata la costituzione di parte civile della associazione La Caramella Buona perché lo statuto inquadra come mission principale la lotta alla pedofilia. La difesa di Gaaloul si era opposta alla costituzione delle predette associazioni contro la violenza sulle donne sostenendo che la contestazione indicata nei capi di imputazione non era riferita ad un femminicidio.
Omicidio Alice Neri, la madre: “Voglio che mi sia restituito il corpo di mia figlia”
Mohamed Gaaloul deve rispondere di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere ed è a processo con giudizio immediato. Secondo l’accusa, la notte tra il 17 e il 18 novembre 2022 avrebbe ucciso Alice Neri con almeno 7 coltellate, inferte con estrema violenza, per poi chiudere il cadavere nel portbagagli dall’auto della vittima e appiccare un incendio nel tentativo di cancellare ogni traccia.
La madre di Alice Neri era presente alla prima udienza del processo per l’omicidio della 32enne, tenutasi il 7 febbraio in Corte d’Assise a Modena, e al Resto del Carlino ha dichiarato di avere fiducia nel lavoro di inquirenti e giudici: “Aspetto la decisione di chi è più in alto di me, aspettiamo il corpo di Alice per darle una degna sepoltura. Cosa ci rimane da chiedere dopo che ci hanno portato via Alice? Spero che l’imputato inizi a parlare, io voglio sapere e sono consapevole che la verità può fare molto male, ma è meglio che continuare a viaggiare con la mente. Voglio la verità e voglio che il corpo di mia figlia mi sia restituito il prima possibile per dare dignità anche a qual poco che è rimasto di lei”. Mohamed Gaaloul fu arrestato nel dicembre 2022 in Francia, intercettato dalle autorità sulla base di un mandato di arresto europeo spiccato dopo il delitto. I giudici modenesi attendono ancora la decisione francese sulla estensione della consegna del tunisino anche per i reati di violenza sessuale ai danni della 32enne, di estorsione nei confronti di un’altra donna e per cessione continuata di stupefacenti. Come ricostruisce SkyTg24, per i pm titolari dell’inchiesta non ci sarebbero dubbi: “Nell’originaria chiusura delle indagini era contestata l’aggressione a scopo sessuale eliminata per principio di specialità: non puoi processare una persona per un reato diverso rispetto a quello per cui la persona è stata estradata, ovvero omicidio e distruzione di cadavere. Finché la Francia non darà l’ok è un reato per cui non possiamo procedere ma siamo nell’ambito del cosiddetto femminicidio”.