“Le Alpi sono destinate ad essere le più colpite dai cambiamenti climatici rispetto alla media delle altre aree dell’emisfero settentrionale. Gli effetti del riscaldamento globale rischiano di avere un impatto sul turismo alpino più forte rispetto a quello che subiranno altre zone del mondo”. Questo era il tema al centro dell’incontro organizzato in Val di Fassa dal Gis, lo storico sci club dei giornalisti italiani (fondato ufficialmente nel 1958, ma costituito già nel 1934, oggi presieduto da Roberta Serdoz), per alcuni giornalisti in formazione professionale, con la partecipazione della presidente nazionale Anef (l’associazione degli impiantisti funiviari) Valeria Ghezzi, di Daniele Dezulian, presidente Anef Trentino, e dello scrittore Michele Nardelli, del presidente Confagricoltura Trentino Diego Coller, e di Stefano Corradini ricercatore Fondazione Mach.
“Il progresso tecnologico – ha detto Ghezzi – ha cambiato il nostro modo di lavorare in montagna: grazie ai moderni impianti di innevamento, alla loro qualità e alla loro sicurezza, la stagione dello sci è passata da una media di 100 a 120 giorni sulle Alpi. Questo significa far andare a braccetto la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale”. “Gli impiantisti hanno imparato ad ottimizzare la neve e a non sprecarla – ha aggiunto Dezulian -. Ma anche ad accumulare e a stoccare l’acqua, per poter ottimizzare le finestre di freddo che permettono di fare neve tecnica”.
Ma oltre alle risposte ai cambiamenti climatici, nei programmi di Anef figurano anche gli investimenti su sviluppo, sostenibilità, evoluzione tecnologica. In quest’ottica, nel corso degli anni, gli imprenditori funiviari hanno instaurato con il Governo e la politica “un dialogo aperto, trovando interlocutori attenti e pronti all’ascolto delle esigenze del settore montano – sostiene Ghezzi -. Tra gli esempi, a partire dal 2022 anche il settore impianti a fune ha potuto beneficiare dei contribuiti all’innovazione previsti nel contesto di Industria 4.0 e di 200 milioni per gli investimenti ottenuti grazie alla Finanziaria 2022 sui quali si andrà a intervenire, nel prossimo quadriennio, su sviluppo e sostenibilità”.
Contestualmente, per Anef è fondamentale continuare a sottolineare al Governo l’importanza delle infrastrutture, in particolare strade, banda larga e quanto più può avvicinare la montagna alle pianure. “La montagna – dice la presidente – dev’essere accessibile adesso più che mai e l’Italia deve fare tesoro di tutte le opportunità affinché la sua posizione migliori. Abbiamo fiducia di essere in grado ancora una volta di stravolgere ogni pronostico e speriamo quindi di vivere una straordinaria stagione invernale”.
Stagione che, peraltro, sta andando alla grande: si parla di un vero boom. “L’affluenza è enorme e riguarda sia l’Italia che i Paesi esteri, ma c’è una differenza ed è data dalla qualità e dalla sicurezza del prodotto italiano”, sostiene Ghezzi. A partire dallo scorso dicembre, le destinazioni sciistiche sono state letteralmente prese d’assalto. “È una tendenza – dice Ghezzi – nata dopo il Covid, con l’idea di voler stare all’aria aperta, evitando contatti ravvicinati e luoghi chiusi. Oggi non possiamo ancora basarci su dati consolidati, ma di sicuro possiamo affermare che non si tratta certamente di un fuoco di paglia. Le persone hanno notato che in montagna possono trovare prodotti di qualità, sia d’inverno che d’estate, con piste ben curate e ben tenute, luoghi e panorami mozzafiato e offerta estesa anche per chi non scia. Dallo scorso anno, infatti, abbiamo riscontrato una massiccia presenza di non sciatori che si portano in quota per il sole, per la gastronomia o per farsi un giro con le ciaspole, un hobby sempre più amato”.
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