Ornella Muti vive ormai da qualche anno a Lerma, in Piemonte, con la figlia Naike. La loro abitazione è ricavata da un’antica abbazia e il loro stile di vita green ed ecosostenibile. Per questo l’attrice è vicina ai bisogni e alle proteste dei produttori agricoli, che ormai da settimane protestano contro le normative europee che non li tutelano. “Venerdì io e mia figlia Naike arriveremo al Festival di Sanremo a bordo di un trattore con un bancale di arance che regaleremo a tutti i vip che stanno lì, anche ai cantanti” racconta. “Salirei sul palco dell’Ariston solo se me lo chiedesse un agricoltore. Lì, in passato, non mi sono sentita a mio agio” spiega ancora a La Stampa.
A spingerla a prendere la decisione, il fatto che “ho una grande famiglia. Amo i miei figli più di me e i nipoti ancora di più. Io sono una donna grande. Ho vissuto un’Italia diversa, un mondo diverso. Perché lasciare un mondo così a zampe all’aria alle nuove generazioni?”. È necessario, spiega l’attrice, invertire la rotta: “È importante che salviamo le aziende, la piccola agricoltura. Noi viviamo della terra, è la cosa più importante. Non vedo perché non dobbiamo dare valore alle nostre produzioni per queste regole europee. Per poi mangiare cose di altri Paesi che hanno altre regole sulle coltivazioni, che hanno dei prezzi inferiori solo perché non seguono le norme che ci sono da noi”.
Ornella Muti: “Ho vissuto in un’Italia di gente che campava della terra”
Ornella Muti arriverà a Sanremo 2024 sopra un trattore. A La Stampa, spiega: “Il messaggio è questo: cerchiamo di vivere in un mondo migliore. Ieri mi è arrivato da un caro amico, che è proprietario di uno stabilimento di produzione, la notizia che in Piemonte ci sono acque contaminate dagli Pfas. Io dico: magari qualcuno beve l’acqua del rubinetto, cosa che io non faccio da sempre perché ho il terrore di quello che magari c’è dentro, e poi muore di cancro per i pezzi di plastica”. Secondo l’attrice “è tutto un mondo finto, non c’è più una realtà, non c’è più una verità, non ci sentiamo più protetti. Uno magari fa una vita che sembra sia normale e intanto beve l’acqua e manda giù pezzi di plastica. Perché dobbiamo vivere così? Io mi sto ponendo questo interrogativo”.
Nata nel 1955, Ornella Muti ha “vissuto in un’Italia di gente che campava della terra, che faceva il suo piccolo. Perché dev’essere tutto trasformato in una grande piattaforma in cui tutto è uguale, dove non conosciamo più le origini dei prodotti, dove non sappiamo più quello che viene messo nel cibo? Io lo trovo proprio sbagliato“.