Nella Puglia sotto la guida dell’indipendente di centro sinistra Michele Emiliano, rende noto il quotidiano La Verità citando anche la trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano, alcuni proprietari terrieri si sono visti, di punto in bianco, espropriare i propri terreni, magari acquistati con grande fatica e sacrifici, in nome della “pubblica utilità”. Che utilità si cerca di far valere? Quella di aprire un enorme parco eolico con una potenza di 79,8 Mwe, appaltato ad un’azienda, peraltro, milanese.
La vicenda che vede l’esproprio dei terreni in Puglia per il parco eolico inizia, approssimativamente, attorno al maggio dello scorso anno, quando la Regione firmò una delibera per la realizzazione dell’impianto. Salto avanti a poche settimane fa, quando centinaia di proprietari terrieri delle località Incorvera, Tre Titoli, Ciminarella e Cafora si sono visti recapitare una lettera, da parte della sconosciuta Veneta energia (con sede a Milano), della necessità di abbandonare i terreni, pena l’esproprio, appellandosi alla precedentemente citata delibera della Regione Puglia.
L’esproprio dei territori in Puglia e la battaglia legale
Inutile sottolineare che i proprietari terrieri della Puglia non hanno ben digerito l’esproprio per il parco eolico, anche perché, spiega il legale Marco Trivisonne a La Verità, “sono state fatte tutta una serie di conferenze dei servizi e di attività che per assurdo non prevedevano la partecipazione dei proprietari“. Tutti assieme hanno deciso di rivolgersi, appunto, a Trivisonne, legale esperto in materia di espropri.
Parlando del caso dei terreni espropriati in Puglia, Trivisonne racconta che “Ministeri, Comuni, Provincia, Regione, tutti sapevano tranne loro. Al termine di queste attività è stata emessa l’autorizzazione unica avviando la procedura di esproprio. Soltanto in quel momento i proprietari ne sono venuti a conoscenza trovandosi davanti a un processo ormai difficile da fermare”. L’idea, forse neanche tanto sbagliata, è che l’esproprio dei terreni in Puglia per il parco eolico sia “un’azione potenzialmente incostituzionale“, ragione per cui hanno deciso di muovergli guerra, appellandosi ad un precedente avvenuto in Sicilia. “Oltre ad auspicare la sospensione della procedura di esproprio”, ha concluso il legale, “mi auguro anche che a livello generale un intervento legislativo: una revisione della norma a livello nazionale”.