A quasi 15 anni dalla morte di Michael Jackson, gli erede del Re del Pop hanno trovato l’accordo per vendere i diritti dei suoi brani. Come si legge su numerosi quotidiani online in queste ore, a cominciare dal sito dell’agenzia di stampa Ansa, l’immensa produzione artistica del leggendario cantante a stelle e strisce è stata venduta alla casa discografica Sony, fra le principali al mondo assieme a Warner e Universal. I rumors stavano circolando con forza negli ultimi giorni, così come aveva riportato in anteprima Variet, e in queste ore è giunta di fatto l’ufficialità.
Alla fine la Sony ha speso 600 milioni di dollari, circa 645 milioni di euro, per acquistare appunto metà dei diritti discografici delle produzioni di Michael Jackson, valutati per intero 1 miliardo e 200mila dollari. L’Ansa fa notare come si tratti dell’accordo più ricco mai avvenuto sul mercato musicale, tenendo conto che i diritti discografici dei brani di David Bowie furono acquistati da Warner Chappell, del gruppo Warner Music, per “soli” 250 milioni di dollari.
MICHAEL JACKSON, VENDUTI METÀ DEI DIRITTI DELLE SUE CANZONI A SONY: COSA INCLUDE L’ACCORDO?
Non è comunque chiaro cosa includa l’accordo e secondo indiscrezioni è probabile che nel catalogo acquistato da Sony rientrano anche i brani di altri artisti facenti parte del catalogo di Michael Jackson, tenendo conto che lo stesso cantante vantava i diritti anche di altri produttori, come ad esempio alcuni brani dei Beatles.
Si sa per certo invece nell’accordo di vendita fra il Re del Pop e la Sony rientrano anche le proprietà dei master delle registrazioni, la pubblicazione della quota di Jackson e il catalogo Mijac. Michael Jackson, morto nel 2009, continua quindi ad essere uno degli artisti più quotati e desiderati di sempre, se non il più quotato e desiderato tenendo conto appunto dell’accordo record strappato con Sony. A riprova di ciò il fatto che, stando a quanto specificato da Billboard, il prossimo anno verrà pubblicato un nuovo film biografico sul cantante, intitolato semplicemente Michael.