Ghali: arriva a dura replica a Domenica In all’attacco dell’ambasciatore israeliano
Anche il Festival di Sanremo 2024 si è concluso, come da tradizione, nel salotto di Mara Venier Domenica In e tra i vari artisti anche Ghali si è esibito con la sua Casa mia. Il rapper italiano di origine tunisina in queste serate ha sempre voluto mandare messaggi di pace e di cessate in fuoco in Medio Oriente. Tuttavia, l’ambasciatore israeliano non ha gradito le sue dichiarazioni e per questo Ghali è finito al centro delle polemiche.
A precisa domanda di Luca Dondoni, Ghali a Domenica In ha replicato all’attacco dell’ambasciatore israeliano: “Non so cosa rispondere, mi dispiace tanto che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire in realtà invece hanno scelto…usare questo palco? E che cosa dovevo usare ho sempre parlato di questo da quando son bambino e ne parlo da sempre.” E poi entrando nel merito della questione, il conflitto arabo-israeliano, ha aggiunto: “Non è dal 7 ottobre ma va avanti già da un po’. La gente ha sempre più paura ed il fatto che lui dica così non va bene perché continua la politica del terrore e la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra, stop alla pace. E le persone adesso sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono ‘Viva la pace’ è assurdo” Ci sono dei bambini di mezzo che stanno morendo.”
Ghali attaccato dall’ambasciato israeliano: “Vergognoso usare così il Festival di Sanremo 2024”
Sul palco del Festival di Sanremo 2024 in queste serata Ghali ha lanciato un messaggio di pace, l’ambasciatore israeliano però lo ha attaccato dichiarando: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo 2024 sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime c’erano anche 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano nelle mani dei terroristi. Il Festival avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che non sia accaduto”
Da parte sua Ghali ha replicato duramente a Domenica In che chiedere il cessate il fuoco e fermare il genocidio in corso a Gaza non è un atto di odio ma una richiesta di pace. Ci sono bambini che sono morti (le cifre ufficiali riportano circa 22.000 vittime) e che stanno morendo. Si contano anche 57.000 feriti.