La decisione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, di premiare Geolier dopo il secondo posto a Sanremo 2024, non è andata giù a tutti. A tuonare contro la scelta del primo cittadino è stata Maria Luisa Iavarone, la madre di Arturo Puoti, il ragazzo che nel dicembre 2017 venne accoltellato da una gang a Napoli, a soli 17 anni. “Il sindaco Manfredi premia gli intoccabili. Ora mi sembra che veramente si cominci ad esagerare… Dopo il travolgente successo sanremese anche il sindaco Manfredi ritiene debba scendere in campo per consacrare a eterna gloria il rapper napoletano che oggi pomeriggio verrà da lui premiato…” ha scritto su Facebook.
La donna, ha poi lanciato un appello a Manfredi: “Caro sindaco vuoi fare questo gesto clamoroso? Ma almeno chiedi a Geolier di rinnegare le sue posizioni su armi, droga, sesso, sessismo e sostegno alla criminalità organizzata. Solo qualche anno fa Geolier firmava un video clip del suo pezzo “narcos” in cui lo si vede imbracciare un mitra d’oro, ostentando armi potere e violenza…”, chiedendosi ancora: “In una città come Napoli dove la circolazione delle armi è dilagante il nostro sindaco premia questi portatori di messaggi…?”.
“Geolier prenda le distanze da certi messaggi”
Maria Luisa Iavarone, la madre di Arturo Puoti, su Facebook ha proseguito così nel suo messaggio: “Evidentemente il nostro sindaco deve aver preso in parola il testo della canzone ‘Teng nu frat criminal so intoccabile a Secondigliano’. Per carità, noi siamo contenti se un talento napoletano assurge sulla scena nazionale ma che almeno l’artista esplicitamente prenda le distanze da certi stereotipi e messaggi che celebrano modelli criminogeni!”.
Iavarone non è stata l’ultima mamma a prendere le distanze dal premio consegnato dal sindaco a Geolier. Anche Daniela Di Maggio, la mamma di Giovambattista Cutolo, al Corriere del Mezzogiorno ha sottolineato: “Non si può fare una cosa del genere. Così passa un messaggio sbagliato. L’ho difeso certo e difenderò Geolier, che sta cambiando il suo modo di scrivere e fare musica. Che ha detto anche che dalla morte di Giogiò i ragazzi hanno capito tante cose, che avere un’arma non è la soluzione, che i ragazzi dei quartieri devono cambiare. Bene, era quello l’obiettivo. Ma premiare solo chi nel passato imbracciava il kalashnikov d’oro, cioè Geolier, escludendo una vittima, Giogiò, è incoerente, sbagliato. Mi chiedo: tu sindaco di Napoli che messaggio vuoi dare alla città? Sono indignata”.