Alessandra Locatelli, ministra per le disabilità, in un incontro a Forlì con cittadini e operatori del terzo settore ha così parlato dell’importanza del valorizzare il talento delle persone disabili: “Bisogna restituire dignità alle persone con disabilità e allo stesso tempo valorizzare i loro talenti. È importante stimolare un cambiamento di come il mondo guarda alla diversità. Basta pensare che siano ‘poverini’”. Accompagnata dal deputato della Lega Jacopo Morrone, ha spiegato ancora: “Abbiamo aggiunto due istituto due tavoli di lavoro: uno per definire una legge sui caregiver; l’altro per migliorare la mobilità delle persone fragili“.
A detta della ministra “il fondo per la disabilità conta 550 milioni di euro, di cui 230 già stanziati per le autonomie scolastiche, l’ipoacusia e altro; altri 25 milioni sono destinati ai caregiver e altre risorse verranno fornite al turismo accessibile e all’inclusione lavorativa”. Il lavoro dei ministeri andrà ad inserirsi in un tessuto legislativo già esistente. Si tratta, in particolare, della legge 227 del 2021, sul progetto di vita dei soggetti svantaggiati e della legge 112 del 2006. “Questa deve diventare anche una legge sul ‘Durante noi’”, ha affermato ancora Locatelli.
Locatelli: “Dobbiamo cercare di semplicare la vita alle famiglie”
Del problema dello scarso riconoscimento delle figure professionali nell’ambito della disabilità ha parlato anche Catia Liverani, coordinatrice dell’Opera don Pippo: “Abbiamo un grande difficoltà a trovare personale competente, colpa anche di una enorme burocrazia. Spesso veniamo visti solo come persone dal cuore grande ma noi siamo professionisti”. Come riporta Il Resto del Carlino, anche Franca Soglia della cooperativa Kara Bobowski con sede a Modigliana, ha richiesto a gran voce progetti europei e agevolazioni per i privati.
I familiari dei disabili, intanto, parlano di abbandono: “Dopo i 18 anni siamo abbandonati, ci sono pochissimi servizi dedicati”. Nella riforma ci sarà anche una normativa dedicata all’eliminazione – eccezione fatta per pochi casi – della rivedibilità per la richiesta dell’invalidità civile. “Oggi, anche con un certificato dell’ospedale, occorre presentarsi sia dal medico che dal patronato. Dobbiamo cercare di semplificare la vita alle famiglie” ha concluso la ministra Locatelli.