Un documento rinvenuto negli archivi del Vaticano relativo al papato di Pio XII dimostrerebbe che il monastero di Montecassino, tragicamente distrutto dagli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale si poteva salvare. Non solo la struttura, perché oltre alla già di per sé (per certi versi) tragica perdita di un luogo un tempo maestoso, all’interno, sotto le bombe americane, morirono anche 250 civili dei circa mille che avevano trovato riparo al suo interno.
Secondo il documento, sia il monastero di Montecassino che i civili si potevano salvare dalle bombe degli Alleati, se solo ci fosse stata la ferma volontà di perseguire questo obiettivo da parte della Santa Sede. La storia, infatti, tramanda che il luogo era stato definito neutrale sia dagli Alleati che dai Nazifascisti. Le cose si fecero tragiche, però, dopo che i tedeschi decisero di disporre le loro truppe in un raggio di 300 metri dal monastero di Montecassino. Nella catena di comando americana, quella presa di posizione tedesca venne vista come un’occupazione del monastero da parte degli avversari, e ritenendo che potessero nascondersi anche al suo interno venne data la luce verde al bombardamento.
Il documento del Vaticano sul monastero di Montecassino
“Il documento conferma il peso decisivo che le decisioni ciniche di Hitler hanno avuto su quel tragico evento”, ha spiegato al Guardian Nando Tasciotti, ex giornalista che ha rinvenuto la carta vaticana sul monastero di Montecassino. Un ufficiale del servizio diplomatico della Santa Sede, nel documento, infatti, riflette sul fatto che un’azione ferma e decisa da parte del papato per cacciare le truppe tedesche dai confini del monastero avrebbe potuto restituirne l’aura di luogo protetto, evitando (l’inutile) pioggia di bombe alleate.
Lo stesso generale statunitense Mark Clark, comandante operativo alleato che guidava l’avanzata su Roma e, dunque, il bombardamento sul monastero di Montecassino, definì l’azione degli Alleati “un tragico errore“. La cronaca di quel giorno è, dal conto suo, tragicamente chiara. Il 15 febbraio 1944, infatti, le bombe degli Alleati distrussero il monastero, uccidendo quei 250 civili che vi avevano trovato riparo all’interno, assieme agli altri circa 750 che, fortunatamente, ne uscirono pressoché illesi. Ancora oggi il bombardamento del monastero di Montecassino rimane una delle pagine più dibattute (e forse tristi) della Seconda Guerra Mondiale.