‘Gloria’, querelle sui social per un presunto bacio gay coperto da un bollino nero
L’occhio clinico del web riesce spesso e volentieri a cogliere dettagli e aneddoti che altrimenti potrebbero passare inosservati, spesso alimentando anche piccole o grandi polemiche sul tema in questione. Come racconta Wired, di recente sarebbe finita nel mirino del web la nuova serie tv “Gloria” con protagonista Sabrina Ferilli e che partirà il prossimo 26 febbraio su Rai 1. Le polemiche social sono riferite al promo della fiction con l’accusa di un bacio gay censurato.
Andando con ordine, inizialmente la teoria del bacio gay censurato nel promo di “Gloria” – nuova fiction con protagonista Sabrina Ferilli – si basava sulla presunta applicazione di un bollino nero sulla scena in questione. Nella clip, la protagonista si cimenta nel celebrare le nozze tra due uomini e, nel momento del fatidico bacio, a detta di alcuni apparirebbe proprio questa schermatura nera come a censurare il tenero momento.
‘Gloria’, Sabrina Ferilli interviene sulle polemiche per il presunto bacio gay censurato: “Non so da dove venga…”
Osservando meglio il promo di “Gloria” con il presunto bacio gay censurato, si può ben notare che in realtà non esiste alcun bollino nero che copre la scena. Si tratta infatti di un effetto ottico generato dal cappello indossato da uno dei due uomini; nel momento del bacio, il copricapo si posiziona proprio in corrispondenza del viso coprendo appunto quell’attimo. “Si tratta di un gigantesco abbaglio” – ha spiegato la sceneggiatrice e produttrice della serie, Roberta Proia – “Mai avremmo messo in scena un matrimonio gay e poi censurato il bacio”.
Inutili sono state le spiegazioni date da Roberta Proia e le evidenze della scena del presunto bacio gay censurato in “Gloria”. Anche la scelta del cappello che copre l’inquadratura è stata accolta dal pubblico del web come un espediente poco comprensibile rispetto alla tenerezza del momento. Tra l’altro – riporta sempre Wired – anche Sabrina Ferilli sui social si è espressa nel merito della querelle. “Nel film la sequenza c’è, non esiste nessun bollino che censuri niente, quindi non so da dove venga sta roba…”.