Gli studi professionali potranno esultare circa le novità del CCNL a loro dedicato. Si inizia a parlare di un aumento sul salario, permessi in più (per visite specifiche o semplici check up), e diritti alle donne in maternità con un valore aggiunto rispetto a quanto garantito tutt’oggi.
Filcams, Fisascat, Uiltucs e Confprofessioni, sono i tre sindacati italiani che nella notte di venerdì 16 febbraio, hanno raggiunto il fatidico accordo firmato nello stesso momento, aggiungendo le novità fiscali di cui stiamo per parlare nell’articolo che segue.
Studi professionali con nuovo CCNL più “ricco”
Sulla base del CCNL applicato ai lavoratori negli studi professionali, Filcams stima che saranno 600 mila i dipendenti che potranno godere delle novità fiscali sopra accennate. Ma uno dei cambiamenti più importanti riguarda il contributo una tantum da destinare al rinnovo contrattuale.
Le parti hanno stabilito di garantire una cifra una tantum pari a 400€ che verrà concesso «attraverso gli strumenti di welfare previsti dalla normativa vigente».
La busta paga dei lavoratori presso gli studi professionali si arricchisce – come detto dalla Filcams Cgil – grazie all’incremento salariale che verrà corrisposta come dal messaggio di seguito:
«è previsto un incremento salariale di 215 euro mensili a regime per il terzo livello, da riparametrare per gli altri livelli, che sarà erogato in quattro tranche: 105 euro con la retribuzione di marzo 2024, 45 euro con la retribuzione di ottobre 2024, 45 euro con la retribuzione di ottobre 2025 e 20 euro con la retribuzione del dicembre 2026».
Assistenza e visite
Il quadro normativo trova spazio anche sulla quota relativamente all’assistenza sanitaria, che è stata innalzata a 5€, includendo le prestazioni da destinare ai familiari dei lavoratori subordinati.
Inoltre, è possibile richiedere un permesso retribuito in più come prevenzione per la propria salute, giustificandolo per visite e check-up di qualunque tipologia purché rientrate nell’ambito sanitario.
Non omettiamo la tutela a favore delle donne vittime di violenza, che potranno ricevere dei congedi ad HOC, con retribuzione al pari di qualsiasi altro trattamento obbligatorio.