Storie Italiane si è soffermato stamane sul caso della rapina di Cavallino Treporti, località vicino a Jesolo in provincia di Venezia, avvenuta domenica scorsa. Tre rapinatori incappucciati che parlavano in italiano hanno assalito una casa dove vi erano tre persone fra cui una donna che ha raccontato: “Ho notato questa persona con una pistola in mano – le parole di Laura, una vittima – e incappucciato, poi mi ha detto di non gridare”. A quel punto è giunto Maurizio, il marito della donna: “Mi hanno subito dato un colpo alla testa poi ho cercato di spingerlo giù dalle scale ed ho chiamato Alberto, mio figlio, e li abbiamo spinti”.
E ancora: “In quel momento è partito un colpo e hanno ferito alla gamba mio figlio”, un colpo che ha preso sotto al ginocchio il ragazzo, attualmente ricoverato in ospedale: “Ha perso tanto sangue”. Ma non è ancora finita, perchè due rapinatori fuggono, uno rimane dentro: “Io continuo a lottare con lui, l’ho tenuto, ma continuava a darmi colpi con il calcio della pistola, poi dopo un po’ l’ho lasciato perchè avevo paura che mi spaccasse la testa. Poi ha fatto due passi indietro, ha ricaricato la pistola, me la punta e mi ha detto di stare zitto perchè se no mi avrebbe sparato”.
RAPINA A VENEZIA: “MIO FRATELLO STA BENE ORA MA…”
Gianmarco, il fratello di Alberto, ha aggiunto: “E’ all’ospedale di Mestre, è stato operato, il colpo di pistola ha colpito solo la gamba, nella sfortuna…”. Ma cosa cercavano? “Non so – ha ripreso la parola Laura – non hanno chiesto soldi ne niente, ci hanno subito aggrediti”.
Fra le ipotesi è che forse i ladri si siano sbagliati o forse qualcuno ha sentito in paese della pensione dei nonni presenti nella stessa abitazione. La sindaca di Cavallino Treporti commenta: “I reati da noi sono pochissimi. Cosa è successo? Credo che non abbiano avuto il tempo, sono stati presi alla sprovvista dalla reazione dei signori Biondo e sono stati spiazzati”.