Antonio Affinita direttore generale del Moige, movimento italiano genitori, è stato ospite stamane del programma di Rai Uno, Uno Mattina, per parlare di bullismo e in generale dei pericoli della rete per i ragazzi più giovani. “Come capire se un ragazzo ha accesso a contenuti non adatti? Sicuramente il suo comportamento – precisa il numero uno del MOIGE – l’irritabilità, la suscettibilità, il ragazzo è preoccupato, si trova davanti ad un mondo a cui non è in grado di dare risposte, è importante il dialogo e anche la sincerità e la relazione fra genitori e figli”.
Ma esistono strumenti per precludere l’accesso a questi contenuti? “E’ stata approvata una legge che obbliga a tutti i provider di garantire una navigazione sicura ma vanno richiesti dai genitori rivolgendosi al proprio operatore mobile per chiedere un filtro anti pornografia e anti contenuti violenti per i nostri ragazzi. E’ uno scudo, non esaustivo del problema ma un tassello importante”. Sul cyberbullismo, una piaga davvero diffusa: come si può capire se un ragazzo è vittima di bullismo? “Prima di tutto non bisogna considerare il bullismo come una ragazzata, non derubricarli. Massima attenzione di famiglia e scuola.”
I PERICOLI DELLA RETE PER I RAGAZZI, IL MOIGE: “SERVE TANTA INFORMAZIONE”
“Solitamente il ragazzo non ha interesse ad andare a scuola – ha proseguito il direttore generale del Moige – è impaurito, non ha voglia, c’è qualcosa che turba la sua esistenza e va fatto emergere, quindi dare una risposta. Soprattutto è importante non derubricare una ragazzata, oggi il bullismo non è più come una volta perchè sono esplosivi, diventano virali sulla rete e portano i ragazzi anche ai suicidi”.
Quale consiglio per tutelare i figli? “Il dialogo, il confronto continuo, non sottovalutare anche piccole variazioni dei comportamenti, adottare strumenti di sicurezza, parlare della rete che è quello che fa il MOIGE da anni, cercare di essere informati, la sfida del digitale è importante ma va vissura con responsabilità”.