Monsignor Paglia è stata ospite stamane del programma di Rai Uno, Storie Italiane. Tanti gli argomenti toccati a cominciare dalle continue violenze sulle donne: “E’ una costante, non è casuale, è frutto di portare gli uomini a sentirsi possessori, ci fa amare tal punto noi stessi da disprezzare gli altri, gli altri sono in mio possesso e se vogliono allontanarsi li distruggo. Bisogna lavorare in profondità, non basta dire che sono folli e strani, serve un approfondimento in se stessi per capire che l’altro è un fratello e una sorella, non una proprietà, uno scardinamento che deve avvenire in tutti”.
“Nel mondo giovanile – ha continuato – ci sono i problemi che sono gli stessi degli adulti. Fino a che gli adulti non riescono a dare testimonianze belle i giovani fanno fatica, i giovani hanno dentro di loro una voglia di un mondo migliore quindi è importante che ci siano adulti che siano testimoni, dobbiamo sentire una responsabili verso di loro per aiutare i giovani a vedere delle luci”.
MONS. PAGLIA: “DOPO GLI ANZIANI MORTI PER IL COVID…”
Sulla nuova legge per gli anziani, circa l’assistenza assistenza agli anziani autosufficienti, monsignor Paglia ha spiegato: “La legge parte dallo scandalo delle morti degli anziani per il covid. Dobbiamo cambiare il paradigma, noi anziani siamo 14 milioni, siamo un nuovo popolo ma su di loro non c’è pensiero economico, politico, sanitario nemmeno spirituale. Questa legge è la riscossa a tutto questo, la legge prevede che la società intera si prenda cura di questi anziani, facendoli aiutare a casa. L’assistenza domiciliare integrata e continua è fondamentale perchè noi dobbiamo continuare a vivere a casa dove ci sono i nostri affetti e le nostre memorie”.
Ma dove si possono trovare i fondi? Monsignor Paglia a riguardo spiega: “Li abbiamo trovati nel Pnrrr, spiegando che a me sarebbero bastate le briciole dei fondi del Ponte di Messina. Così riusciremo a dimostrare che dove si realizza un’effettiva assistenza domiciliare gli anziani staranno meglio e si spenderà meno negli ospedali.
MONS. PAGLIA: “SPERIMENTIAMO UN NUOVO MODO DI CURARE”
“Ciò che conta – ha proseguito Monsignor Paglia – è sperimentare un nuovo modo di cura, si creeranno dei progetti in alcune aziende ospedaliere e il governo attraverso le regioni darà un fondo da 250 milioni di euro che a mio avviso sono sufficienti. Ciò che si risparmia viene investito l’anno successivo e nel giro di una decina d’anni tutto il territorio sarà coperto.”
Quindi monsignor Paglia ha concluso così parlando del suo progetto: “L’idea è che l’ospedale arrivi a casa, che nessuno sia più solo e che vi sia una rete di amicizia e sostegno regolata, con la tele medicina si arriva ovunque, con il volontariato ci sono iniziative adeguate, di modo che nessuno resti solo, si preveda ad esempio cure palliative domiciliari per non permettere più come ancora accada che muoiano persone da sole e ce ne accorgiamo dopo tempo”.