Il celebre pianista cinese Lang Lang, che sta tenendo un tour in Italia in questi giorni, tra Roma e Torino, ha parlato del suo rapporto con la musica in un’intervista per il Corriere della Sera. La sua passione, infatti, inizia ben presto al punto che tenne il primo concerto pubblico all’età di appena 5 anni. Attualmente, ha all’attivo 10 dischi, oltre che una lunga lista di riconoscimenti e premi, in un lavoro, che è anche una profonda passione, nel quale lo accompagna fedelmente la moglie, Gina Alice Redlinger.
Lang lang, inoltre, ha recentemente pubblicato un nuovo disco, dedicato al compositore Camille Saint-Saëns, che ruota attorno al carnevale degli animali. Tema, racconta al Corriere, che vuole essere una dedica al figlio, ma anche “a tutti i bambini nel mondo e non solo. Qui ciascuno troverà il suo animale. Per esempio mio figlio Winston ama l’Elefante, che chiama ‘U-Da-Da’ mimando il modo in cui il brano suona per le sue orecchie”. Lang Lang, invece, dovesse scegliere un animale, confessa che forse sarebbe “il cigno”, mentre parlando del tema del carnevale racconta che “è l’unico discorso musicale pervaso da intelligenza e umorismo“.
Lang Lang: “Mio padre fu duro con me, non farò i suoi errori”
Scendendo, invece, un pochino nella sua intimità, Lang Lang ha voluto dedicare anche un pensiero alla moglie. Entrambi, spiega, “amiamo suonare in casa, ascoltarci a vicenda. Esercitarci insieme aiuta la coppia, crea una nuova dimensione di comunicazione” ed oltre a questo, “abbiamo imparato tanto uno dall’altro”. La musica, per lui, è stato un modo per tenere vivo “il bambino di un tempo” dentro di sé, e “con mia moglie, vogliamo trasmettere le stesse emozioni anche a nostro figlio”.
Ricordando, invece, brevemente il suo passato, e soprattutto la difficile educazione che gli ha impartito il padre, estremamente rigido, che fu la causa per cui Lang Lang a 10 anni decise di smettere di suonare. In qualità di futuro insegnante, il musicista ci tiene a precisare che si comporterà “in modo del tutto diverso a quello che ho subito da mio padre. Mi piace vedere la passione, la gioia” ed è fermamente convinto che “l’impegno non si può imporre” e che “gli stimoli esterni non servono”. Chiudendo, infine, su come si trovi in Italia, Lang Lang sottolinea che “conto di tornarci preso” perché “venire è sempre una gran gioia”.