Lo stop al Superbonus non riguarderà i territori del Centro Italia e in particolare Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpiti dal terremoto del 2009 e del 2016. Si tratta di una concessione dopo che il Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha stabilito lo stop del bonus al prossimo 31 dicembre, negando qualsiasi tentativo di proroga, anche nei confronti dei nuclei familiari meno abbienti. Differente, invece, il discorso per il terremoto. In Senato è stata approvata la norma che, convertita in legge, permette di cumulare il contributo per la ricostruzione e il Superbonus per la riparazione dei danni causati dal terremoto, fino al 31 dicembre 2025. C’è inoltre anche la possibilità di continuare a beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito di imposta, spiega Il Messaggero.
Alla legge hanno lavorato i senatori abruzzesi di Fratelli d’Italia Guido Liris ed Enel Sigismondi. L’obiettivo è quello di facilitare e accelerare la ricostruzione dopo i terremoti del 2009 e del 2016 che hanno raso al suolo interi paesi. Il commissario per la ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, ha affermato: “Si tratta di una notizia importante, che conferma l’impegno del governo e del Parlamento nel sostegno alla ricostruzione. L’ennesima dimostrazione della sensibilità del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha ritenuto, nella riforma del Superbonus, di mantenere la misura in modo specifico per i territori del Cratere 2016”.
Superbonus, proroga solo per i territori colpiti dal terremoto
Il commissario per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016, Guido Castelli, a Il Messaggero ha espresso soddisfazione per la proroga del Superbonus fino al 31 dicembre 2025 per i territori colpiti dal sisma: “In questi mesi abbiamo fatto sì che la norma potesse essere pienamente operativa, grazie ai protocolli di intesa con gli istituti di credito che hanno reso disponibile un plafond di un miliardo di euro, e l’ottimizzazione delle linee guida in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate”. Agenzia che ha chiarito l’ambito di applicazione in alcune linee guida.
Come si legge, infatti, la detrazione al 110% è valida per tutte le tipologie di edifici residenziali e in misura piena fino al 2025. Questa spetta per tutti gli interventi sugli edifici resi inagibili dai terremoti, per la quota di spesa non coperta dal contributo pubblico di ricostruzione o in alternativa al contributo stesso, con tetti delle spese ammissibili aumentati al 50%. Il Superbonus, per tutto il resto d’Italia, cesserà d’esistere il 31 dicembre 2024. Nel dettaglio, per tutelare le famiglie più fragili e consentire la conclusione dei cantieri che abbiano raggiunto un avanzamento dei lavori di almeno il 60% al 31 dicembre 2023, è stato riconosciuto uno specifico contributo a chi ha un reddito non superiore a 15mila euro al 31 ottobre 2024