In Germania si è riacceso il dibattito sulla prostituzione con un cambio di rotta completo rispetto allo spirito del 2002 che portò alla legalizzazione e regolamentazione della professione. Venerdì la deputata Dorothee Bär, della CDU, il partito di Angela Merkel, ha presentato una mozione al Parlamento per ridiscutere la norma, mentre in passato anche il cancelliere Olaf Scholz si era espresso a favore di una deregolamentazione.
La legalizzazione della prostituzione in Germania era stata mossa dalla volontà di regolamentare quello che era a tutti gli effetti un reato, nell’auspicio che questo avrebbe migliorato le condizioni di vita dei lavoratori sessuali, permettendogli anche di pagare regolarmente le tasse. In poco più di 20 anni sono stati aperti più di 3mila bordelli, dei quali 550 solo a Berlino, per un giro d’affari di oltre 10 miliardi di euro che coinvolge 28.280 professionisti. Tuttavia, secondo Bär, la prostituzione in Germania presenta anche un altro volto, ovvero quello delle oltre 250mila prostitute non registrate, trattate come schiave. La legalizzazione, insomma, secondo la deputata della CDU avrebbe avuto l’effetto contrario, aumentando proprio quell’illegalità che si voleva andare a combattere.
Scholz: “La prostituzione in Germania è inaccettabile”
Non è ancora chiaro se effettivamente la Germania renderà illegale la prostituzione, anche perché di fatto la mozione è stata presentata dal partito, in coalizione, di minoranza. Differentemente, è chiara la posizione di Scholz ma non quella del suo partito (anche se difficilmente seguiranno una linea diversa) ed è certo che i Verdi si sono già detti contrari alla proposta, sottolineando che in realtà la norma ha dato dignità almeno ad una parte della professione.
Scholz, dal conto suo, parlando della prostituzione in Germania, ha definito “inaccettabile che gli uomini possano comprare le donne. È una cosa che mi ha sempre indignato moralmente”. Secondo Bär, similmente, la situazione di lavoratori e lavoratrici del sesso è “drammatica”, lanciando proprio l’idea di “un divieto di acquisto del sesso”. La Germania, infatti, a causa della prostituzione legalizzata “è diventata il bordello d’Europa ed è molto attraente come meta del turismo sessuale anche a livello mondiale”. Secondo lei, tuttavia, si tratta a tutti gli effetti di “traffico di esseri umani”, del tutto “equiparabile alla schiavitù”. L’idea messa in campo dalla deputata è quella di non punire lavoratori e lavoratrici, ma i clienti, sul modello dei paesi nordici, contribuendo all’abbattimento della domanda più che dell’offerta.