La notizia è trapelata al termine della Conferenza di Parigi sull’Ucraina e ha del clamoroso. Per la prima volta è stato aperto uno spiraglio all’invio di truppe occidentali in Ucraina. A farlo è stato il presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha dichiarato che tale ipotesi “non può essere esclusa“. Una sola frase sulla guerra in Ucraina scatenata dalla Russia è bastata a spaccare in due Europa e NATO. “Faremo tutto quello che c’è da fare affinché la Russia non possa vincere questa guerra. Per raggiungere quest’obiettivo, tutto è possibile“. E l’invio di truppe occidentali in futuro, appunto, non può essere escluso. Macron nel corso del suo intervento, alla presenza dei leader dell’Alleanza Atlantica e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha specificato che attualmente non c’è un accordo di questo tipo, l’apertura riguardo un intervento di terra delle truppe NATO ha provocato reazioni. Ad esempio, c’è la ferma opposizione di Usa, Germania, Italia e dello stesso segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
Per gli Stati Uniti il coinvolgimento diretto della NATO è da evitare. Un funzionario ha fatto sapere a Reuters che non c’è l’intenzione di inviare truppe in Ucraina. Dello stesso avviso Stoltenberg: “Gli alleati della Nato stanno fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina. Lo abbiamo fatto dal 2014 e lo abbiamo intensificato dopo l’invasione su vasta scala. Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina“. Tra i pareri contrari anche quello dell’Italia: “Non sono favorevole ad inviare truppe italiane a combattere in Ucraina. Quando si parla di inviare truppe in Ucraina bisogna essere molto prudenti: non siamo in guerra con la Russia“, la posizione espressa dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
EUROPA DIVISA SU IPOTESI INVIO TRUPPE NATO IN UCRAINA
L’Ue dal canto suo precisa che la discussione non è avvenuta a Bruxelles. “Siamo a conoscenza delle dichiarazioni pubbliche di alcuni Stati membri secondo cui si potrebbe considerare l’invio di truppe di terra in Ucraina. Questo non è stato discusso a livello Ue. Le politiche Ue nelle conclusioni del Consiglio europeo parlano molto chiaramente. L’Ue è impegnata a sostenere l’Ucraina e farà tutto il possibile. Quanto alla forma e al modo dei contributi nazionali sono una prerogativa della sovranità e della competenza di ciascuno Stato membro“, ha dichiarato Peter Stano, portavoce Ue per la politica estera.
Olaf Scholz sposa la linea Usa: il cancelliere tedesco garantisce che “nessun soldato” sarà mandato in Ucraina da Paesi europei o della NATO. “Ciò che è stato deciso tra noi fin dall’inizio continua ad essere valido per il futuro, non ci saranno truppe sul terreno, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della Nato sul suolo ucraino“, ha aggiunto il leader della Germania. Dello stesso avviso il primo ministro della Svezia, Ulf Kristersson, che sta per entrare nella NATO. “Al momento siamo impegnati a inviare attrezzature avanzate all’Ucraina in diversi modi“, ha spiegato in un’intervista a SVT, precisando che non c’è stata alcuna richiesta, quindi la questione non è attuale.
FICO “RISCHIAMO ENORME ESCALATION”. RUSSIA “GUERRA PUO’ ALLARGARSI”
Stando a un retroscena svelato dal Corriere della Sera, già domenica nel corso di un briefing preparatorio una fonte dell’Eliseo non ha escluso in linea di principio tale eventualità, pur ribadendo il principio fondamentale, cioè che “nessuno vuole entrare in guerra contro la Russia“. Fanno riflettere le parole del premier della Slovacchia, Robert Fico, il quale, pur escludendo un coinvolgimento del suo Paese, ha riferito che altri stanno valutando se stringere accordi bilaterali per inviare truppe. “Molti Stati membri della Nato e dell’Unione europea stanno pensando di inviare i loro soldati sul territorio dell’Ucraina su base bilaterale, e non posso neanche immaginarlo. So quel che faranno, ma questa è un’informazione riservata. Questa decisione provocherà un’enorme escalation della tensione, è una riunione di combattimento, vogliono solo che la strage continui“, ha dichiarato prima dell’inizio del vertice di Parigi.
La Russia, di fronte all’apertura della Francia, ha lanciato un avvertimento, facendo sapere che un intervento di terra della NATO “non sarebbe nell’interesse” dell’Occidente. Infatti, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha spiegato che una guerra tra NATO e Russia sarebbe “inevitabile” se soldati occidentali dovessero essere mandati in Ucraina. “In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità, ed è così che la valutiamo“.