Vittorio Garrone e Antonella Clerici sono ormai una coppia consolidata e forse sorridono ripensando al loro primo incontro
Antonella Clerici e Vittorio Garrone stanno insieme da anni, vivono felici e contenti in una casa nel bosco ad Arquata Scrivia, in Piemonte. Ma di tanto in tanto si godono anche la casa di Milano, dove si ritrovano per trascorrere del tempo insieme. “Perché questo è l’unico posto in cui possiamo stare da soli: ad Arquata, ci sono tre cani, quattro figli“, ha ricordato simpaticamente Antonella Clerici in una intervista pubblicata qualche tempo fa sul Corriere. Tre figli sono del suo compagno Vittorio Garrone, frutto di un precedente matrimonio; la figlia, Maelle, invece è nata dalla storia d’amore tra Antonella Clerici e Eddy Martens.
In famiglia regna l’equilibrio, grazie al buon esempio di Vittorio Garrone e Antonella Clerici. “I ragazzi si vedono tanto, hanno un rapporto come tra fratelli, non era scontato”, spiega lei nel corso dell’intervista sopra menzionata. Per molti Antonella e Vittorio rappresentano una ‘strana coppia’, forse perché provengono da mondi completamente diversi. Ma si sa, quando c’è l’amore non c’è distanza che tenga.
Antonella Clerici e il suo amore per il compagno Vittorio Garrone: “Così feci cadere le mie barriere”
A mettere lo zampino sulla loro storia d’amore ci pensò la dietologa di Antonella Clerici, che fin dal principio ha pensato che lei e Vittorio fossero perfetti per stare insieme. “Mi disse che aveva conosciuto un uomo perfetto per me…“, ricorda la Clerici. Vittorio Garrone, poco dopo averla incontrata, decise così di concentrare tutti i suoi sforzi per corteggiarla: “Ma sapevo che con una donna così affascinante e intelligente non potevo usare tattiche […] Allora, le ho mandato un messaggio. Ci è voluto un po’… Tre mesi di corteggiamento”.
Tre mesi di lettere profumate e tanto, tantissimo romanticismo. “Mi raccontava di come era fatto lui, mi diceva che potevo prendermi tempo per decidere. Io, però, lo trovavo carino ma non volevo una relazione, uscivo da una storia difficile. Tuttavia, i miei collaboratori notavano che, quando lui chiamava, ridevo tanto. Poi, vado in America per lavoro e mi ritrovo a parlarci a lungo per telefono e, piano piano, a far cadere le barriere”.