Lo scontro sulla difesa dell’idroelettrico italiano sembra che potrebbe presto giungere ad un’importante svolta che potrebbe avere, da un lato, l’effetto di rimuovere dei vincoli imposti dall’esecutivo di Mario Draghi, oppure, dall’altro, quello di rendere meno punitivo nei confronti dell’Italia il sistema energetico. La questione è lunga e articolata e parte proprio dalla scelta del governo Draghi di aprire le gare per il settore idroelettrico italiano agli attori europei, vincolandole peraltro al Pnrr.
Si trattava, insomma, di una liberalizzazione del mercato dell’energia prodotta con l’acqua e l’aria, vincolata al Pnrr, e peraltro unica in Europa. Decine di stati, infatti, si erano opposti a questa alternativa, vincendo i ricorsi ed evitando, così, ingerenze estere nei propri affari interni. Il testo venne, ovviamente, bombardato di emendamenti firmati dall’attuale maggioranza, che chiedevano la possibilità di “riassegnare direttamente al concessionario scaduto o uscente” le concessioni per l’uso dei beni acquisiti nel settore idroelettrico. Emendamenti che vennero, altrettanto ovviamente, tutti bloccati.
Cattoi (Lega): “UE liberalizzi l’idroelettrico in tutti gli Stati”
Facendo un passo avanti, però, ora lo scontro sull’idroelettrico potrebbe giungere ad una svolta importante, grazie ad un ordine del giorno depositato dalla deputata leghista Vanessa Cattoi ed accolto da Palazzo Chigi. Lo scopo dell’ordine è quello di chiedere al governo di formulare una strategia coerente per tutelare il settore e superare definitivamente i paletti fissati da Draghi e che renderebbero difficile incassare l’assegno del Pnrr.
Nell’Odg leghista, si propone di aprire un tavolo con Bruxelles per chiedere che anche gli altri paesi europei aprano le gare per le concessioni nel settore idroelettrico. Contestualmente, per non mettere pressione a Bruxelles, si suggerisce di mettere in deroga per almeno un altro anno le concessioni scadute nel frattempo e finite, ovviamente, al centro di ricorsi da parte degli attuali gestori. Sottinteso nella mossa di Cattoi è quello di fare pressioni su Bruxelles che, davanti all’impossibilità di liberalizzare l’idroelettrico in tutti e 27 gli Stati membri, sarebbe costretta ad annullare i vincoli che gravano, attualmente, solo sull’Italia.