Il professor Domenico Schiavino è stato ospite stamane di Uno Mattina per parlare dell’allergia primaverile che colpisce milioni di italiani di ogni età, ogni anno. “La primavera iniziava verso la metà di aprile e si stava bene fino a quel periodo fino a che non arrivava il gran caldo e le piante seccavano. Adesso le cose sono cambiate, abbiamo avuto un inverno con tante giornale di sole e quindi c’è un anticipo della produzione vitale delle piante”. Quali sono i sintomi? “Congiuntiviti, riniti molto fastidiose e nei casi più delicati, asma bronchiale. Quando comincia ad essermi l’asma ci dobbiamo preoccupare perchè con il passare del tempo diventa una patologia cronica dell’apparato respiratoria quindi chi non si cura bene da giovani quando avrà 60 anni avrà l’asma cronica”.
E ancora: “La diagnosi di allergia respiratoria si fa dopo una visita medica, le rinite croniche non derivano nel 60% dall’allergia, e come si fa a distinguerle? Con la visita allergologica, si prendono informazioni necessarie, test cutanee e conferma delle positività con un prelievo del sangue, quando tutto quadro si fa la diagnosi specifica e a quel punto bisogna fare un vaccino desensibilizzante”.
ALLERGIA E VACCINO: “FINO A DIECI ANNI FA…”
Il professor Schiavino, parlando del vaccino contro l’allergia, ha proseguito: “Si tratta di vaccini ottimi, fino a dieci anni fa davano delle reazioni importanti, mentre negli ultimi anni vengono dati a gocce o a compresse che sono più lenti ma sicuramente più sicuri nella tolleranza. I vaccini vanno evitati per pazienti cardiopatici ma se uno non ha il sospetto che quel tipo di trattamento possa dare disturbi c’è sicuramente un’indicazione. L’immunoterapia è uguale al vaccino desensibilizzante”.
“Come funziona il vaccino? – ha continuato l’esperto – quando si da l’allergene in piccole dosi si prende in giro le nostre cellule immunologiche, le facciamo abituare a quell’allergene. L’allergia è solo un’esagerata risposta, il polline non è pericoloso, fa male solo per quelli che hanno un sistema immunitario fragile. Con il vaccino inganniamo le nostre cellule, i nostri linfociti”. Ma la finestra è meglio tenerla aperta o chiusa? “Per chi soffre di energia meglio tenerla chiusa, oppure la si apre ma senza la nostra presenza”, conclude l’esperto.