Storie Italiane torna a trattare del caso del regista condannato per delle molestie su alcune giovani attrici. Marilina, una vittima, spiega in diretta tv su Rai Uno: “Ho deciso di metterci la faccia per fare in modo che tutte si sentano incoraggiate a denunciare questi abusi.
“Noi donne abbiamo difficoltà – ha proseguito la giovane vittima del regista – perchè ci blocchiamo davanti al pudore al sentirsi giudicate e ancora oggi ho ricevuto commenti giudicanti, denigratori verso me e le altre colleghe che erano con me e si sono trovate nella stessa situazione. Sono commenti che arrivano da chiunque, anche da altre donne e persone che hanno anche coscienza del problema ma pensano che a loro non possa succedere, è una cosa che invece può succedere a tutti, non parliamo solo di reati che succedono alle persone ingenue, anche a quelle più intelligenti”.
REGISTA CONDANNATO PER MOLESTIE: “VOLEVA CHE LO BACIASSI…”
Marilina ha quindi ripercorso la sua storia: “Avevo fatto un primo provino in una sede che lo stesso regista aveva noleggiato, e con quel primo provino ci ha accalappiato, avevamo pensato che il tutto fosse molto serio. Poi mi ha chiamato per un secondo provino in un posto pubblico, e una volta che ci siamo incontrati mi ha detto che mi avrebbe portato in uno studio vicino con la sua macchina”.
“Il mio compagno era vicino quindi ero tranquilla, ma quando siamo arrivati nello studio mi sono reso conta che eravamo solo io e lui ed ho iniziato ad insospettirmi. Nella sceneggiatura era prevista un bacio”. Quindi Marilina ha proseguito: “Io non volevo dargli il bacio e lui mi ha chiesto se avevo dei blocchi. Abbiamo riprovato la scena e a quel punto è stato lui ad avvinghiarsi sopra di me, mi ha bloccato con il suo peso, mi ha fatto cadere sul divano e mi ha bloccata”.
REGISTA CONDANNATO PER MOLESTIE: “UN PROCESSO MOLTO LUNGO”
Marilina ha continuato nel suo racconto drammatico: “Io a quel punto mi sono alzata, sono andata verso la porta che però non si apriva, lui intanto si stava divertendo o comunque non si rendeva conto che io avessi paura. Non sapevo come potermi difendere, temevo che chiamare il mio compagno sarebbe stato peggio. Ad un certo punto lui ha aperto la porta, mi ha detto che il provino non era andato bene, e sono andata dal mio compagno”. Marilina ha svelato di aver denunciato dopo “Qualche mese. Temevo che denunciare fosse una cosa pesante perchè avrei rivisto il trauma, e non è facile”.
In collegamento anche la dottoressa Cigna che sta seguendo il caso: “Un processo lunghissimo, abbiamo ascoltato oltre a Marilina 12 ragazze che sono state molto coraggiose. E’ una persona che ha dimostrato serialità e pericolosità ma oggi è libera, un sistema fallimentare. La misura cautelare è scaduta per la lunghezza dei tempi”.